La battaglia di Magliano "Quella classe è il futuro"

Il sindaco Cesetti dopo la lettera dell’Usr che nega la prima elementare perché non si arriva a 15 iscritti. Bambini costretti al trasloco a Rapagnano

Migration

Il sindaco di un piccolo comune è un po’ il papà di tutti, è il punto di riferimento, il responsabile di tutti gli uffici comunali, il tecnico e il politico. Lo sa bene Pietro Cesetti, a Magliano di Tenna è il sindaco con le chiavi del palazzo comunale, disponibile senza sosta, appassionato e combattivo. In questi giorni ha ricevuto la lettera dell’Ufficio scolastico regionale che ha comunicato la cancellazione della prima classe della scuola primaria, troppo pochi gli iscritti, non arrivano nemmeno a dieci, la prima classe trasloca nella scuola di Rapagnano. "Non lo posso accettare – sottolinea Cesetti – e lo so che la legge chiede almeno 15 iscritti ma noi a Magliano così tanti non ne abbiamo mai avuti. Se finora era consentita una deroga credo si possa fare anche quest’anno. Potremmo anche pensare di organizzare classi miste che per la primaria sono una bella opportunità, sappiamo che i bambini crescono bene collaborando, aiutandosi, facendosi maestri gli uni degli altri".

La scuola di Magliano ha insegnanti esperte e amate dai bambini e dalle famiglie, pronta ad affrontare qualsiasi sfida: "Possiamo contare su una squadra di insegnanti di assoluto livello. Grazie alla collaborazione con la dirigente Isidori e ora con la Gentilini dopo tre anni siamo riusciti ad avere un corpo docente sostanzialmente di ruolo, giovane e preparato. Le famiglie sono soddisfatte. L’esperienza della pluriclasse è ben nota e sperimentata ad esempio a Magliano di Tenna e ha permesso in tutti questi anni di mantenere aperta la scuola e di mantenere viva la nostra comunità. Negli ultimi 7 anni abbiamo sempre avuto una pluriclasse, con deroghe consentite dall’Ufficio Scolastico Regionale, diretto da Filisetti. È una ricchezza dal punto di vista dell’apprendimento, perché tutti gli alunni possono essere seguiti in modo quasi personalizzato ed individuale, si favorisce il confronto, l’autonomia. Anche quest’anno come lo scorso anno alcune famiglie di altri paesi hanno iscritto i loro figli a Magliano perché volevano una realtà più piccola, più familiare, più qualità nell’insegnamento". Secondo Cesetti l’importanza della continuità del corpo docenti è l’aspetto fondamentale che determina la qualità della scuola: "Il passaggio da un Isc all’altro ha portato a tre anni di discontinuità nella didattica, con assegnazione di docenti annuali e il conseguente smarrimento dei bambini e delle famiglie, Magliano precedentemente era nell’Isc di Montegiorgio, poi c’è stato un contenzioso con una sentenza favorevole al Comune per il passaggio all’Isc di Monte Urano, dove sono presenti anche Rapagnano, Torre San Patrizio e Monte Urano. Questo ha impoverito e declassato la nostra scuola, non certo la presenza di pluriclassi".

Una scuola bella su cui si è molto investito, ci sono spazi esterni e momenti di crescita, attività di yoga, musica, lettura, teatro: "Per non parlare dei lavori fatti per l’adeguamento sismico, efficientamento energetico, areazione forzata nelle aule. Stanno per arrivare molti soldi grazie al Pnrr, per l’asilo nido, la nuova palestra, per una struttura sempre più adeguata e innovativa, tutto buttato al vento se alla fine si vuole chiudere il plesso scolastico". Il sindaco è convinto che cominci così la cancellazione di una storia, di un comune, di una tradizione: "Portar via la scuola è un colpo mortale per un comune piccolo, significa spostare le amicizie, lo sport, la vitalità stessa di un paese. Senza pensare poi al disagio che si crea alle famiglie e molte ci hanno già detto che andranno verso Piane di Montegiorgio, chi vive nelle frazioni è più comodo così e tutto si frantuma".

Angelica Malvatani