La contrada San Giovanni nell’occhio del ciclone

La contrada San Giovanni   nell’occhio del ciclone

La contrada San Giovanni nell’occhio del ciclone

La contrada San Giovanni e la sua sede (in palazzo Montalto Nannerini, di proprietà del Comune) nell’occhio del ciclone e, con loro, Alessandra Gramigna, presidente dell’Ente Contesa, commissario della medesima Contrada, ma anche responsabile del procedimento da parte del Comune per la ricognizione dei contratti d’affitto di locali comunali utilizzati come sedi dalle contrade San Giovanni e Santa Maria. Una verifica commissionata a fine dicembre in cui il Pd rileva un conflitto di interesse "sul doppio ruolo della Gramigna, alla quale la giunta ha pure dato ampi margini di discrezionalità nel concordare con le contrade il recupero delle somme dovute – scrivono Mirco Romanelli e Roberto Gallucci (Pd) interrogando il sindaco

Alessio Pignotti -. Il conflitto si palesa nel fatto che si è arrivati a definire il pregresso e al rinnovo del contratto con la sola contrada Santa Maria ed è ancora più evidente allorquando la Gramigna, come presidente dell’Ente Contesa, si nomina commissario della San Giovanni per la quale non è stato rinnovato il contratto d’affitto. E’ nostro compito segnalare che, se questo è, la Gramigna si troverebbe ad accordarsi con sé stessa per il pregresso e a stipulare il nuovo contratto in affitto nella doppia veste di locatore per conto del Comune e locatario per conto della contrada".

Che intende fare Pignotti di fronte a questo "palese conflitto d’interessi? E cosa verso l’assessore Paolo Maurizi (manifestazioni storiche) che ha richiesto formalmente la restituzione delle chiavi della sede ai dirigenti della contrada (che ha appena rinnovato il direttivo, eleggendo presidente Lucia Apolloni in luogo dell’uscente Maide Bracciotti, e Renzo Recchioni priore, presente la Gramigna, ndr) prendendo parte alla disputa interna

alla contrada e non

assolvendo al suo ruolo super partes?".

m.c.