
Quando aveva incontrato lo zio in strada e avevano iniziato a parlare con lui sembrava si trattasse di una normale discussione. Poi, però, il parente aveva tirato fuori un coltello e lo aveva minacciato. Per questo motivo un 70enne di Montegranaro è stato rinviato a giudizio.
L’uomo dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Fermo per rispondere del reato di minaccia aggravata. L’indagine aveva preso il via quando un 45enne di Montegranaro si era presentato ai carabinieri per denunciare suo zio. Tra i due, infatti, dopo l’incontro in strada e dopo un primo approccio apparentemente cordiale, era iniziato un diverbio che si era fatto via via più violento.
Gli animi si erano surriscaldati e lo zio aveva minacciato il nipote con un coltello. A quel punto il 45enne, seriamente intimorito dalle minacce ricevute, aveva chiesto aiuto ai carabinieri che avevano immediatamente avviato le verifiche. I militari dell’Arma avevano eseguito una perquisizione personale e veicolare nei confronti dello zio senza rinvenire il coltello ricercato. Dai successivi accertamenti era emerso, però, che l’uomo di 70 anni era risultato titolare di porto d’armi e che deteneva regolarmente in casa dieci fucili con relative munizioni ed una sciabola. Le armi e il titolo di pubblica sicurezza gli erano stati ritirati in via cautelare dai carabinieri per scongiurare ogni minima possibilità che il 70enne potesse abusarne. Dei fatti era stata data comunicazione anche alla prefettura di Fermo, autorità competente a valutare l’emissione del provvedimento di divieto della detenzione armi, ai sensi del testo unico per la pubblica sicurezza.
f. c.