REDAZIONE FERMO

Pedopornografia, un anno e otto mesi a un 60enne

Gli esperti della polizia postale si erano infiltrati, con una falsa identità, in una rete di scambio di video e foto

Collezionava e condivideva insieme ad altre persone sparse in tutt’Italia, immagini e video pornografici con bambine e bambini. Il protagonista dei subdoli scambi, un 60enne fermano, è comparso davanti al Collegio penale del tribunale di Fermo ed è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione per il reato di diffusione e detenzione di materiale pedopornografico. E’ caduto nel frattempo in prescrizione il reato di pornografia virtuale. Una condanna annunciata visto che nel corso delle udienze erano stati ascoltati i due investigatori della polizia postale di Firenze ed Ascoli che avevano condotto le indagini. Entrambi avevano spiegato come, attraverso un sofisticato iter informatico, fossero giunti a smascherare una sorta di organizzazione e a rintracciare l’imputato. L’inchiesta aveva preso il via a Firenze nel 2012, dove gli esperti della polizia postale si erano infiltrati, con una falsa identità, in un giro di pedopornografia su internet. Gli inquirenti erano riusciti così a collegarsi ad un sito, in cui un gruppo di persone condividevano immagini e video con minori nudi, impegnati in performance sessuali. Attraverso un programma informatico di ultima generazione avevano scoperto i numeri identificativi dei computer che utilizzavano il sito. Era stato così individuato il numero di un telefono fisso di Fermo. Il caso era passato per competenza territoriale alla Procura distrettuale di Ancona, che aveva incaricato al polizia postale di Ascoli di ulteriori indagini. Dopo aver identificato il 60enne e individuata la sua abitazione di Fermo, era scattata la perquisizione: nel pc dell’uomo erano stati trovati i video e le foto pedopornografiche e il programma per accedere al sito.

f.c.