REDAZIONE FERMO

Tassi di interesse tagliati ingiustamente, Poste condannate

Aveva tagliato ingiustamente i tassi d’interesse dei buoni fruttiferi e ora è stata condannata a pagare il dovuto. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Fermo riguardo all’azione legale intrapresa da un fermano nei confronti di Poste Italiane. Poste Italiane, dovrà risarcire alla parte offesa, rappresentata dall’avvocato Antonio Renis (nella foto), la somma di 79.000 euro. Una sentenza importante, quella emessa dal giudice fermano, e destinata a fare giurisprudenza.

"La problematica - spiega l’avvocato Renis - è sorta perché Poste Italiane aveva preteso di applicare i tassi di interesse introdotti nel 1986 dal Decreto Goria, che aveva di fatto dimezzato i tassi di rendimento di quei buoni postali. Il tribunale di Fermo ha invece ritenuto che le condizioni stampigliate sul retro dei tagliandi consegnati al risparmiatore dovessero prevalere sulle condizioni diverse del decreto ministeriale, decreto che peraltro e per ciò che concerne i buoni negoziati nel 1987, era già entrato in vigore al momento della collocazione. Circostanza questa ultima ancora più grave, se si considera che Poste Italiane, consapevole delle reali condizioni economiche al momento della sottoscrizione dei buoni ha sottaciuto il tutto, incorrendo nella violazione degli obblighi comportamentali che, come stabilito dal tribunale di Fermo, anche Poste Italiane deve rispettare, al pari di ogni altro intermediario finanziario". La storia inizia quando un fermano investe tra il 1985 ed il 1987, acquistando cinque buoni fruttiferi postali del valore complessivo pari ad 11 milioni delle vecchie lire della durata di 30 anni. Nel dicembre 2015, nel momento in cui si reca a chiedere il rimborso, ottiene da Poste Italiane un controvalore di circa 75.000 euro a fronte di un valore complessivo di oltre 150.000. Di qui la necessità di agire in giudizio per procedere al recupero della somma residua ed ingiustamente trattenuta da Poste Italiane pari ad 79.000 euro.

La decisione del tribunale di Fermo assume particolare rilevanza per molteplici motivi. In primis perché sono decorsi i termini per proporre appello e quindi l’ordinanza è divenuta irrevocabile. In secondo luogo, la questione riveste particolare importanza anche per quei soggetti che hanno ottenuto il rimborso dei buoni ma che hanno ancora la possibilità di far valere le proprie ragioni. In effetti al momento del rimborso al cliente viene fatto firmare un modulo con il quale lo stesso accetta la somma liquidata "a benestare del rimborso"; tuttavia, la circostanza non esime Poste Italiane dall’obbligo di rimborsare, anche a distanza di anni - purché all’interno del termine ordinario di prescrizione - le eventuali maggiori somme che il cliente avrebbe avuto diritto a vedersi corrispondere.

Fabio Castori