Va in pensione e inventa ’Archisew’. L’architetta che fa i ricami XXL

Nadia Alessandrelli, architetta in pensione, trasforma reti metalliche in opere d'arte con il ricamo. Dalla cameretta vuota del figlio Andrea, crea paesaggi e animali con cotone macramè, esponendoli in mostre internazionali. L'arte manuale del cucito e del ricamo è per lei un modo di tramandare la bellezza alle generazioni future.

Va in pensione e inventa ’Archisew’. L’architetta che fa i ricami XXL

Va in pensione e inventa ’Archisew’. L’architetta che fa i ricami XXL

Un’architetta (arredatrice, urbanista, design) con la maturità

artistica, da poco in pensione. Una appassionata del ricamo,

soprattutto del punto croce che, da poco più di un anno ha

trasferito la sua abilità dalla tela Aida alle reti metalliche.

Una mamma che ingentilisce reti di grandi dimensioni, ricamando fili dai mille colori e lo fa nella stanza di casa più cara, la cameretta del figlio, Andrea, rimasta vuota dopo la sua scomparsa prematura, avvenuta circa 20 anni fa, mentre si trovava all’estero per un soggiorno. Tutto questo è Nadia Alessandrelli che ha coniugato, con forza e conquistata serenità, i tanti aspetti della sua vita, racchiudendoli in un neologismo: Archisew (così su Ig) ‘architettura con il cucire’, creando opere di grande fascino e suggestione. "La passione per il ricamo l’ho sempre avuta. L’ho curata molto di più dopo la morte di mio figlio, facendo il classico punto croce – si racconta la Alessandrelli –, poi ho abbandonato per motivi di lavoro e, adesso che sono in pensione, ho ripreso con questa nuova tecnica che mi piace molto".

L’idea di ricamare sulle reti metalliche le è venuta da un articolo trovato sul web, dell’esposizione di una scenografa spagnola che utilizza questa tecnica per opere gigantesche. "Ho voluto provare anche io". Per i suoi ricami in versione XXL, la Alessandrelli prende spunto dai classici cartamodelli per il punto croce "che ingrandisco e ridisegno a modo mio, lavorando soprattutto con il cotone macramè". Così, crea paesaggi,ambienti marini, fiori, animali, e lo fa con dovizia di particolari. "Utilizzo fogli di faisite (tipo di legno sintetico ndr) che fanno da supporto alla rete e che, colorati a dovere, conferiscono un effetto tridimensionale all’opera". Una prima esposizione ha scelto di farla a Castellano, dove abita,accompagnando le opere con un dolce pensiero per il figlio, ma una sua creazione è stata selezionata fra i 15 migliori progetti di un contest internazionale e sarà esposta dal 27

luglio al 4 agosto, a Capo di Ponte (Brescia) nella mostra degli ‘Artisti del mondo’. "In tempo di Internet, tecnologie moderne, IA, credo sia importante mantenere e tramandare l’arte manuale del cucito e del ricamo alle generazioni futureper non perdere la bellezza e la soddisfazione di un’opera fatta a mano"

Marisa Colibazzi