Fase 2 coronavirus, le 10 richieste dei calzaturieri al Governo

Badon, presidente Assocalzaturifci: cassa integrazione per sei mesi, credito a dieci anni e riapertura dellle aziende da dopo Pasqua

Siro Badon parla di un settore vanto e simbolo del made in Italy

Siro Badon parla di un settore vanto e simbolo del made in Italy

Fermo, 10 aprile 2020 - Le proposte di Assocalzaturifici per rispondere alla crisi economica generata dall’emergenza sanitaria internazionale da Covid-19 sono riassunte in dieci punti. "La chiusura delle attività commerciali in Italia e, poi, progressivamente in Europa e in tutti i principali mercati mondiali, ha vanificato tutti gli investimenti realizzati per la stagione primavera/estate 2020.

Inoltre, comprometterà le vendite della prossima a causa del conseguente taglio degli ordini da parte della clientela e, quindi, a sua volta renderà proibitivo investire nelle collezioni per l’estivo 2021". Alla luce di tutto questo i calzaturieri chiedono al Governo un intervento forte e strutturale per rispondere alle specificità del settore.

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Le richieste : "Ripresa immediata, in sicurezza come da decreto, dal 14 aprile di tutte le attività aziendali, comprese quelle produttive se indispensabili alla continuità aziendale e contestuale graduale riapertura delle attività commerciali. Introduzione contestuale di provvedimenti che garantiscano ampi margini di flessibilità nella gestione degli orari di lavoro (più turni, ove necessario), della fruizione delle ferie estive, banca ore, straordinari obbligatori, interscambiabilità e sostituzione personale per ragioni di sicurezza a tutela delle fasce d’età più a rischio.

L’apertura di linee di finanziamento a fondo perduto di immediato utilizzo per la ripresa delle attività di produzione, del rilancio sui mercati tramite appositi fondi istituiti presso CDP (fiere, nuovi canali digitali), per la compensazione delle perdite da svalutazione a magazzino generato da mancate conferme d’ordine.

La costituzione di un credito d’imposta pari al 60% del valore della perdita di fatturato intercorsa nell’anno 2020 determinata dall’emergenza sanitaria. Abbassamento del cuneo fiscale fino a luglio 2021. Estensione a dieci anni dei piani di rientro di tutti i nuovi finanziamenti.

La cancellazione degli oneri fiscali e contributivi per le imprese relativi ai mesi di aprile, maggio e giugno. L’estensione della Cassa Integrazione Covid-19 per almeno 6 mesi e infine la defiscalizzazione totale delle spese per la messa in sicurezza delle aziende".

Le proposte di Assocalzaturifici sono motivate dalla necessità di mettere in campo risorse finanziarie immediatamente fruibili. "Sono le sole che possano realmente sostenere - ribadisce il presidente Siro Badon - un settore vanto e simbolo del made in Italy nel mondo, che ltrimenti uscirebbe decimatodalla crisi".