Micam 2019, "Dazi e Brexit, calzaturieri in allerta"

Usa e Gran Bretagna tra i mercati più importanti

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Fermo, 12 settembre 2019 - Domenica il Micam apre i battenti dell’edizione numero 88 che segna anche il cinquantenario della rassegna calzaturiera più importante al mondo. Centinaia le aziende dei distretti di Marche ed Emilia Romagna attese a Milano in un momento particolarmente delicato di un settore che vale 14,3 miliardi di fatturato, occupa oltre 75mila addetti ed esporta l’85% della sua produzione.

Il presidente di Assocalzaturifici Siro Badon ha fatto il punto: «Nei primi mesi di quest’anno a livello nazionale abbiamo avuto una crescita in valore dell’export dell’8,4% e del saldo commerciale del 13,1%, ma al contempo una contrazionie dei volumi: -0,4% di export e -2,3% della produzione. Inoltre i consumi interni sono ancora in frenata».

Secondo le ultime rilevazioni l’ammontare delle esportazioni di calzature delle Marche sono state pari a 384,21 milioni di euro (-5,7%) contro i 407,42 milioni di euro dello stesso trimestre dello scorso anno. Stazionario invece l’andamento delle esportazioni dell’Emilia Romagna: le vendite oltreconfine di calzature nei primi tre mesi dell’anno hanno raggiunto i 189,66 milioni di euro (+0,1%).

«Ci preoccupa la flessione in alcuni Paesi che fino a poco tempo fa erano dei nostri mercati di riferimento come Russia, Germania, Olanda e Belgio – confessa Badon – ma ora cominciamo a preoccuparci anche per l’export verso gli Usa a causa dei dazi e nutriamo forti timore per le eventuali conseguenze della Brexit». Anche perché le esportazioni dall’Emilia Romagna verso la Gran Bretagna sono aumentate nell’ultimo anno del 10,7% superando i 92 milioni di euro, mentre sono diminuite del 7% quelle dalle Marche fermatesi a 75 milioni. Un mercato importante che vede, tra le prime 15 province italiane a trazione inglese, ben 6 province dai due distretti: Fermo con 39,96 milioni di euro, Bologna con 30,81 (+ 73%), Forlì-Cesena con 28,68, Piacenza 18,94, Ascoli 17,22 e Macerata con 16,68 milioni di euro. Il Micam rimane però un buon punto di partenza con i suoi 1.303 espositori (695 italiani e 608 dall’estero) su oltre 60mila metri quadri di esposizione.

Tra i nomi più noti c’è il rientro di importanti brand marchigiani come Nero Giardini e Alberto Guardiani. «Se da un lato le esportazioni tengono o magari aumentano in valore grazie alla forza del made in Italy – ha sottolineato il presidente Badon – la contrazione dei volumi prodotti sta generando conseguenze sia sul decremento del numero delle aziende e sia nella forza lavoro». A tal proposito indicativo il dato relativo alla cassa integrazione negli ultimi sei mesi delle aziende calzaturiere. Nelle Marche hanno richiesto l’applicazione dell’ammortizzatore sociale per un ammontare di 1.191.414 ore che è la cifra più elevata in assoluto in Italia, con un aumento del 22,4% rispetto allo scorso anno. L’incremento di ore rilevato in Emilia Romagna è stato invece del +50,6% con 258.217 ore di cig autorizzate.