Micam 2022 tra luci e ombre "Pesa la guerra in Ucraina"

Il presidente di Assocalzaturifici presenta l’edizione 2022 della fiera in programma dal 13 marzo: ripresa buona, ma a macchia di leopardo

La kermesse dedicata alle scarpe si terrà dal 13 al 15 marzo

La kermesse dedicata alle scarpe si terrà dal 13 al 15 marzo

Una gioia strozzata in gola. Potrebbe essere sintetizzato così il sentimento dei calzaturieri fermani che si apprestano a partecipare al Micam di Milano dal 13 al 15 marzo. Il Micam si svolgerà insieme al Mipel e poteva essere la fiera della ripartenza definitiva del settore dopo la battuta d’arresto a causa del Covid.

Invece, la guerra tra Russia e Ucraina costringe gli operatori a rivedere le prospettive di crescita dei prossimi mesi. Lo ha spiegato anche Siro Badon presidente di Assocalzaturifici. "Il settore nel 2021 ha avuto una buona ripresa – ha detto –. Anche sei il primo trimestre ci ha fatto un po’ penare il resto dell’anno è andato molto bene. Ma è una ripresa a macchia di leopardo. Le aziende che lavorano per grandi marchi sono andate meglio delle altre". Facendo un’analisi sulle possibili conseguenze del conflitto in corso e che interessa direttamente molte imprese del distretto del fermano Badon ha detto: "Il conflitto in corso genera preoccupazione soprattutto per i territori produttivi maggiormente vocati a questi mercati avevamo recuperato le difficoltà legate al covid nel corso del 2021 mentre ora lo scenario appare diverso. Affrontiamo un Micam dove confidiamo da un maggiore flusso di compratori provenienti da altre aree europee".

Il Micam rappresenta comunque la fiera più importante di settore a livello mondiale e questo ha richiamato la partecipazione di molti brand assenti da qualche edizione come ad esempio l’azienda fermana NeroGiardini dell’imprenditore Enrico Bracalente.

Resta su livelli eccezionalmente elevati anche il ricorso alla Cassa integrazione guadagni nella filiera pelle. Dopo il picco del 2020 raggiunto a seguito dell’interruzione delle attività lavorative durante il lockdown, nel 2021 le autorizzazioni rilasciate da Inps sono scese anche se non i tutti i poli produttivi. Ad esempio nelle Marche sono state concesse 11,5 milioni, di ore di cassa integrazione pari a -10,4%, di cui però ben 7,2 milioni nel distretto di Fermo-Ascoli, dove si è registrato addirittura un lieve aumento pari a +0,5%. analizzando l’andamento delle esportazioni Badon ha aggiunto: "L’accelerazione dell’export nel quarto trimestre ha permesso al calzaturiero di archiviare il 2021 mantenendo gli incrementi a doppia cifra che avevano caratterizzato la prima metà dell’anno. Dopo il crollo del 2020, il settore è ripartito con un fisiologico rimbalzo nel secondo trimestre cui è seguito un recupero più contenuto. Pesa l’incognita dell’operazione militare della Russia in Ucraina con rischi per l’impatto commerciale sull’interscambio delle aziende con questi Paesi".