Debutta oggi il FeFant, il Festival della fantasia’, con la direzione artistica del poeta Davide Rondoni, la collaborazione della Fondazione Zanotti e del Centro Culturale L’Umana Avventura e la media partnership di Qn-il Resto del Carlino. Si partirà alle 18, al Castello, con Alessandro Venturi (presidente della Fondazione Policlinico san Matteo di Pavia), Mattia Altini (direttore dell’Assistenza Ospedaliera dell’Emilia Romagna), i professori dell’Università di Ferrara Luigi Grassi e Paolo Zamboni insieme a Michele Lorenzon, vicepresidente di Medicina e persona, per un dialogo su salute e sanità partendo dal tema della persona. Alle 21, sempre in Castello, serata di festa e musica ’La vita è una tombola, con la carità è più bella’ con Fabrizio Fabrizi, presidente del Centro di Solidarietà-Carità di Ferrara, che festeggia i 25 anni di attività con una mostra allestita fino al 19.
Fabrizi, come è nata l’esperienza del CdS-Carità?
"Al tempo esisteva già una prima realtà di distribuzione di alimenti gestita da alcuni amici e dall’allora direttore della Caritas, don Paolo Valenti. C’era un magazzino al Seminario vescovile in via Fabbri e un altro reso disponibile dalla Parrocchia di Santo Spirito. Man a mano che la quantità di alimentare da stoccare e conservare aumentava, avevamo bisogno di un luogo più ampio. L’imprenditore Salvi ci mise a disposizione un primo magazzino in via Bologna. Un altro elemento decisivo è stato la presenza di Enrico Tiozzo Bon del Centro di Solidarietà: le persone assistite nella ricerca di un impiego avevano spesso bisogno anche di essere sostenute dal punto alimentare".
Perché ha risposto "sì" alla proposta che le è stata fatta?
"Il forte legame di amicizia con le persone che già si occupavano della distribuzione di generi alimentari ai bisognosi era così totalizzante da farmi decidere di partire in questa avventura, pur dentro gli impegni ordinari della vita come il lavoro e la famiglia, con tre figli".
Come articola oggi il CdS le sue attività?
"Dal magazzino di via Bologna, col passare del tempo, siamo passati all’attuale capannone presso il Mercato Ortofrutticolo che il Comune di Ferrara ci concede gratuitamente. Dal nucleo originario di assistiti siamo arrivati a più di 11000 persone nella provincia: alcuni vengono assistiti direttamente da noi, mentre altri vengono raggiuti da 70 associazioni che ricevono da noi gli alimenti e che si occupano poi della loro ridistribuzione. Organizziamo poi a novembre la Colletta Alimentare in tutti i supermercati della provincia e il Donacibo in molte scuole in città e provincia".
Perché festeggiare i 25 anni di attività?
"Perché il fare non si sostiene da solo: in questi anni non sono mancate le difficoltà, ma un’opera di questo tipo non si fonda sulle nostre capacità organizzative o sul gran numero dei bisogni. C’è un valore, c’è un senso da affermare nella realtà: l’altro è un bene in quanto esiste. E’ un bene per la società ed è un bene per noi. Questo valore incommensurabile orienta e ordina anche le questioni di tipo organizzativo e permette di vincere le stanchezze e le fatiche del cammino".
Perché una festa in Castello per tutti?
"Festeggiamo questi 25 anni soprattutto per ciò che ci ha unito in tutti questi anni. C’è un passaggio della mostra, che si potrà visitare nel Castello dalle 17,30 alle 20,30, che afferma: “la carità è un’opera”. In questi anni ci è sempre stato evidente che il prendersi cura dell’altro trova la sua forma espressiva in un’opera pubblica".
Inaugurazione della mostra oggi alle 20.45, si possono prenotare visiste guidate alla mail cdscarita@libero.it.
re. fe.