Alla scoperta di Mahler In scena il suono originale

Stasera al Comunale arriva l’orchestra diretta da Philipp von Steinaecker. I musicisti daranno vita alle opere dell’autore con strumenti del primo ‘900

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Alla ricerca del suono originale di Mahler. Nel segno di questa particolare intenzione si inaugura stasera la stagione 200222023 di Ferrara Musica – teatro Comunale Claudio Abbado, alle 20.30 – con un appuntamento che vede protagonista la Mahler Academy Orchestra, gruppo di talenti delle migliori formazioni europee con gli studenti della Mahler Academy, riuniti assieme per eseguire la Nona Sinfonia di Mahler, proposta per la prima volta nella storia trentennale di Ferrara Musica sotto la guida del direttore Philipp von Steinaecker. Orchestra e direttore daranno vita all’Originalklang-Project (in italiano, ‘progetto del suono originale’) suonando su archi con corde di budello e sugli strumenti a fiato viennesi del primo Novecento, nel tentativo di esplorare e ricreare le sonorità dei tempi di Mahler, restituendole al nostro tempo in tutto il loro fulgore.

"Il compito del musicista – spiega von Steinaecker nelle sue note – deve essere quello di ricreare la musica del passato, avvicinandosi il più possibile alle intenzioni del compositore. Ma se costui ha scritto la musica per strumenti che oggi non conosciamo ed è cresciuto con tecniche dimenticate da tempo, la riuscita di tale compito è praticamente impossibile. Per questo motivo è essenziale fare un ‘tuffo nel passato’. Ciò è possibile solo imparando a suonare gli strumenti antichi con la tecnica dell’epoca. Vogliamo imparare dal passato per il futuro, dando un contributo agli studi sulla ricezione della musica di Gustav Mahler. Interrogarsi sulla sua tecnica, che oggi fa parte del repertorio principale di ogni orchestra sinfonica, significa ripensare la nostra concezione di tradizione, verità e integrazione". Ultima delle Sinfonie di Mahler, la Nona ripropone le tappe del suo percorso sinfonico. Ritroviamo nel corso dei movimenti reminiscenze delle Sinfonie austriache (dalla Prima alla Quarta, legate al patrimonio popolare della civiltà contadina) e di quelle viennesi (dalla Quinta alla Settima, collegate ai ritmi della cultura urbana), oltre a un rimando esplicito, nell’Andante comodo d’apertura, a Das Lied von der Erde (Il canto della terra), l’ultimo lavoro completato da Mahler, già stanco e malato, prima di iniziare la composizione della Nona. Alban Berg la associa a una definizione lapidaria: "la morte in persona", e Hans Redlich ha definito Das Lied, la Nona Sinfonia e i frammenti incompiuti della Decima ‘la trilogia della morte’. Mahler, che nell’estate 1907 aveva ricevuto la diagnosi di un’inoperabile disfunzione cardiaca, cominciò a lavorare alla Nona nel giugno 1909 nella quiete della residenza estiva di Dobbiaco.