
Balli in spiaggia e Barracuda. "Non è finita"
"Occorre attendere la decisione nel merito con la sentenza del Tar dell’Emilia Romagna, udienza che verrà fissata prima della prossima stagione", così l’avvocato Domenico Lavermicocca, che rappresenta la società Barracuda, interviene dopo la bocciatura – "non nel merito", precisa ancora il legale – da parte del tribunale regionale del ricorso presentato proprio dalla discoteca del lido di Spina. Il 5 giugno il Tar ha respinto l’istanza che era stata presentata dal Barracuda contro il Comune di Comacchio e i gestori del Malua, stabilimento balneare. Il noto locale dalla riviera chiedeva la sospensiva del regolamento comunale che concede al Malua di fare eventi la notte, fino a tarda notte. La vicenda non si è quindi ancora conclusa, anche se numerosi stabilimenti balneari hanno accolto come una prima vittoria il pronunciamento del Tar che ha scongiurato anche un effetto domino. Accogliere il ricorso avrebbe comportato una ricaduta su tutte le attività che propongono eventi, che avrebbero dovuto spegnere la musica a mezzanotte. Quello che gli stabilimenti definiscono a chiare lettere un danno. "Il Tar Emilia Romagna – spiega il legale – si è pronunciato sulla domanda cautelare formulata nel ricorso proposto dalla società Barracuda che riguarda la violazione della concorrenza per la deroga ai limiti acustici, di orario e di durata degli eventi sonori concessi dal Comune solo per le attività temporanee, quindi a discapito delle attività ordinarie, come le discoteche". Deroga che vale per la durata di 30 giorni nel periodo estivo dal primo giugno al 31 agosto e che consente di andare avanti con balli e musica fino alle due di notte. La struttura è in grado di accogliere fino a 2400 persone. Il Malua è difeso dall’avvocato Giuliano Onorati, che rappresenta anche due consorzi, un’associazione di attività balneari e numerosi titolari di attività balneari di tutti i lidi ferraresi. Locali che erano intervenuti a giudizio proprio contro il ricorso del Barracuda.
"Il Tar ha emesso un’ordinanza cautelare, restano quindi in piedi tutti i 13 motivi del ricorso del Barracuda che verranno decisi nella sentenza di merito – precisa ancora Lavermicocca –. L’esercizio in spiaggia di eventi notturni da parte delle attività ‘temporanee’, con il lavoro che ciò consente, non necessariamente deve essere in deroga alla regolamentazione regionale, e può essere del tutto compatibile con il lavoro da svolgere negli esercizi ‘ordinari’, come le discoteche". Non è ancora detta l’ultima in questa delicata vicenda che rischia di riservare anche colpi di scena nei prossimi giorni, colpi di scena che potrebbero anche incidere sulla programmazione della stagione dei locali coinvolti. "Per la conclusione del giudizio – ribadisce ancora il legale – occorre attendere la decisione nel merito con la sentenza del Tar Emilia Romagna".