di Stefano Lolli
Vinta la sfida (organizzativa) con il Covid, rotto il tabù della possibilità di visitare una mostra ventiquattro ore al giorno, Banksy lascia Palazzo dei Diamanti e torna sui muri e lungo le strade. Vere o ‘fake’ che fossero le opere, hanno comunque richiamato 65mila visitatori, riportando le gallerie d’arte moderna cittadina nel rango che era loro già durante le stagioni felici dei grandi eventi. A rendere ancora più lusinghiero il bilancio conclusivo (i dati sono ancora ufficiosi, ma dovrebbero scostarsi di poco), i circa 3mila visitatori che hanno visitato la mostra durante l’inedita – per Ferrara – no stop partita alla mezzanotte di venerdì, conclusa ieri sera alle 21. "Ad oggi – fa notare Vittorio Sgarbi, presidente di Ferrara Arte -, al di là della mostra “Raffaello 1520-1483” alle Scuderie del Quirinale (sospesa per circa 3 mesi a causa dell’emergenza coronavirus e chiusa il 30 agosto scorso) non c’è stata altra mostra in Italia che abbia prodotto questi numeri". Ma non si tratta solo di un evento culturale: "Un artista chiamato Banksy è uno dei grandi segni della rinascita che vogliamo per Ferrara, la prima mostra inaugurata in Italia dopo il lockdown e dimostra la grande visione di Sgarbi nell’aver creato un’occasione di forte richiamo per il grande pubblico in un palazzo meraviglioso come è Palazzo dei Diamanti – dice il sindaco Alan Fabbri –. Forse nessuno avrebbe mai pensato che si potesse arrivare a questo risultato: doppiare addirittura quelli che erano i pronostici più rosei. Senza restrizioni anti-Covid la mostra avrebbe addirittura superato quota 120.000 presenze. Ringrazio Sgarbi, l’assessore Marco Gulinelli, Auser, Europromos e tutti i dipendenti che hanno lavorato in questi mesi per rendere fruibile il più possibile, e in sicurezza, una mostra di grande impatto mediatico".
L’autostima degli amministratori, a registrare i ringraziamenti incrociati, è alle stelle. Ma è subito tempo di guardare avanti, perché fra appena un mese aprirà i battenti un’altra mostra, già molto attesa. Quella dedicata al genio di Antonio Ligabue, il pittore capace di trasfigurare i codici della pittura naif in una forma espressiva e artistica di valore assoluto. "Una mostra antologica, non come quella di Parma che mette in relazione Ligabue con altri artisti – commenta l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli –, non per vanto perciò crediamo che il richiamo di palazzo dei Diamanti, anche in questa circostanza, sarà molto forte. . Mantenere l’equilibrio di fronte alle fatalità: questo è quello che abbiamo imparato in questi ultimi, terribili, mesi. E grazie alla mostra di Banksy abbiamo ritrovato tutti, organizzatori e pubblico, un grande entusiasmo". Come detto, negli ultimi due giorni si è registrato un afflusso inaspettato: tutti i biglietti, anche nelle fasce orarie più improbabili, sono andati ‘sold out’.