Carcere, tra violenza e polemiche "Follia il taser per i casi psichiatrici"

Baraldi (Pd) commenta l’interrogazione che il deputato Fd’I Malaguti ha presentato al ministro Nordio: "Per lui le persone malate devono essere trattate con scariche elettriche. Così non si risolvono i problemi".

"Il taser contro i detenuti violenti o affetti da problemi psichici? Una richiesta che fa accapponare la pelle". La consigliera del Pd Ilaria Baraldi risponde con parole di fuoco alle dichiarazioni che accompagnano l’interrogazione parlamentare del deputato Fd’I Mauro Malaguti. Fulcro della polemica i problemi dell’Arginone, da settimane al centro delle proteste dei sindacati di polizia penitenziaria, tra agenti aggrediti, sovraffollamento e detenuti problematici. Malaguti, lo ricordiamo, chiede al ministro Carlo Nordio quali misure intenda adottare per tutelare l’incolumità degli agenti, suggerendo l’introduzione del taser e dei tso per i casi più gravi. Affermazioni che hanno scatenato la dura replica dell’esponente dem. "Malaguti – attacca Baraldi – sembra ignorare la normativa e i precedenti. La prima prevede che gli agenti di polizia penitenziaria abbiano un’arma di ordinanza, la quale non può essere introdotta nelle sezioni delle carceri per ragioni di sicurezza. Il taser è per legge un’arma a tutti gli effetti, e come tale sottosta alle vigenti regole. Forse il deputato Malaguti non pensa che il taser sia un’arma. L’oggetto in questione è una pistola a impulsi elettrici, che invece di proiettili spara scariche elettriche tali da stordire e immobilizzare la persona colpita. Ma c’è un elemento in più, perché scopriamo che le persone malate, affette da problemi psichici, secondo Malaguti, devono essere trattate con le scariche elettriche del taser".

Il tema della salute mentale in carcere, puntualizza la consigliera Pd, "non si risolve con la repressione, ma con la garanzia di cura delle persone nelle carceri, nelle Rems e per il tramite della rete territoriale della salute mentale. Il diritto alla salute è un diritto umano costituzionalmente garantito che non viene sospeso durante la detenzione. Purtroppo oggi il carcere è la discarica sociale dove in proporzione schiacciante vengono tenute le persone ai margini della società cui non si riescono a offrire soluzioni idonee". Insomma, "Malaguti concentra la sua attenzione su una richiesta che non affronta nessun problema strutturale delle carceri, non tende a migliorare le condizioni nè di chi è costretto in carcere nè di chi ci lavora. Risponde sempre e solo alla logica della propaganda della destra – conclude –, per la quale più è alta la tensione, e minori sono le soluzioni efficaci proposte, maggiore è il loro consenso".