C’è spazio per la "cultura alta" e per Bud Spencer

Ferrara merita un festival su Bud Spencer e Terence Hill per la loro positività e impatto culturale, nonostante le precisazioni storiche su altri artisti legati alla città.

C’è spazio per la "cultura alta" e per Bud Spencer

C’è spazio per la "cultura alta" e per Bud Spencer

Gentile lettore, innanzitutto un po’ di ordine: è vero che il grande scrittore Giorgio Bassani è vissuto a Ferrara, l’ha raccontata nei suoi meravigliosi romanzi e da essa ha tratto lo spunto, gli stimoli, le immagini, le sensazioni per la sua opera letteraria ma egli nacque a Bologna il 4 marzo del 1916. Allo stesso modo, Ludovico Ariosto - che nella nostra città visse molti anni alla corte estense e qui compose la sua opera più famosa - era nato a Reggio Emilia mentre il regista Michelangelo Antonioni non si limitò "a lavorare" a Ferrara, come lei scrive; nella nostra città nacque il 29 settembre 1912. Ma queste sono solamente precisazioni, non voglio risultate pedante. Per quanto riguarda la sua domanda, mi sento di rispondere "sì", Ferrara si merita un festival dedicato a Bud Spencer e Terence Hill. Se lo merita perché sono stati una coppia artistica che ha regalato risate, divertimento e spensieratezza a intere generazioni di italiani; perché, al di là di qualche scazzottata (palesemente finta), hanno trasmesso valori positivi; perché accanto alla cosiddetta "cultura alta", fatta di mostre, concerti e convegni su temi importanti - che non mi pare manchino nella nostra città - esiste anche una "cultura popolare", magari senza grandi pretese umanistiche o formative, ma in grado di emozionare le persone e di creare socialità. Il festival non ci farà diventare capitale della cultura ma diraderà qualche nebbia.