Come affrontare il lupo: "Importante la prevenzione, altrimenti niente ristori"

Mesola, al convegno sulla proliferazione della specie anche in territorio estense la raccomandanzione della Regione: "Senza misure preventive è impossibile risarcire".

Come affrontare il lupo: "Importante la prevenzione, altrimenti niente ristori"

Come affrontare il lupo: "Importante la prevenzione, altrimenti niente ristori"

MESOLA

Sollecitato dai propri concittadini che gli hanno chiesto come comportarsi di fronte al lupo, il sindaco di Mesola e presidente della Provincia, Gianni Michele Padovani, ha invitato un team di esperti a relazionare sull’argomento. Nel palazzo della Cultura, tra le tante persone interessate anche il colonnello dei Carabinieri Forestali Giovanni Nobili. Gli interventi degli esperti sono stati preceduti dalla presidente del Parco del Delta, Aida Morelli, che ha sottolineato la soddisfazione per l’intelligente proposta della comunità mesolana. La comandante della polizia provinciale Roberta Artioli ha ricordato come il lupo sia "una specie protetta, da leggi e convenzioni europee e purtroppo che uno dei metodi principali con cui viene eliminato sono bocconi avvelenati e tagliole". Sonia Braghiroli del settore controllo della fauna selvatica della Regione ha spiegato come il lupo "sia una specie diffusa su tutto il territorio nazionale – ha precisato la dirigente della Regione – provincia estense compresa. In Emilia Romagna, da un monitoraggio dell’Ispra, c’è una delle più alte densità di lupi in Italia". In caso di predazione da parte del lupo di allevamenti, la richiesta va fatta entro 24 ore al Servizio veterinario e inoltrata entro cinque giorni dal sopralluogo.

"Se manca la prevenzione – ha aggiunto – la Regione non rimborsa nulla e quest’anno ha stanziato 300mila euro per i rimborsi dal lupo che tuttavia non sono i più alti, perché vengono dopo quelli del cinghiale, per il piccione e per gli uccelli ittiofagi". Per il servizio veterinaio dell’Ausl Gaetano Trevisi ha illustrato come dal "2018 al 2023 i casi accertati dal nostro servizio di aggressione da lupi sono 8 su pecore, vitelle e pony avvenuti per mancanza di protezione. Ci sono altri episodi raccontati, ma non verificati dal servizio – ricordando come – il rimborso non è previsto per quelle che si definiscono aziende familiari". Una buona protezione degli allevamenti deve prevedere una recinzione interrata per 30 centimetri e alta fino a 220 la regione mette a disposizione un tecnico a titolo gratuito per trovare sistemi di prevenzione per le realtà aziendali. Il direttore del Parco Massimiliano Costa, preceduto da una meravigliosa illustrazione delle bellezze e dell’importanza del Parco del Delta, ha spiegato che "il lupo ha orecchie arrotondate, un peso medio dai 25 ai 35 chili, la coda è sempre dritta in giù e mai alzata. Il muso bianco. La linea delle sue impronte è dritta, diversa a differenza di un cane che ce l’ha più ondivaga. I giovani – ha continuato il direttore – si allontanano tra il primo e il secondo anno, per andare a cercare un nuovo territorio dove potersi riprodurre e dare vita a un nuovo branco. Il lupo quando sbrana una pecora o un daino comincia dalle viscere. Va, infine considerato una specie che per il suo comportamento è un grande regolatore dell’ecosistema e si nutre anche di nutrie, lepri e fagiani. Il lupo – ha concluso Costa – ha paura, non attacca gli esseri umani quindi non dobbiamo noi aver paura di lui, ma è proprio il lupo che ha paura di noi. È infine sbagliato fargli trovare del cibo".

cla. casta.