Dimissioni, Arquà ricorre al Tar Il Comune ’resiste’ in giudizio

L’ex esponente leghista ha fatto ricorso al tribunale amministrativo contro l’atto di surroga nell’assise pubblica

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La Giunta ha approvato la delibera per la “Resistenza in giudizio nel ricorso davanti al Tar Emilia Romagna promosso da Rossella Arquà” con il patrocinio dell’avvocatura civica e attraverso il servizio affari legali del Comune. Questo l’orientamento espresso dalla riunione di giunta di ieri. Nei giorni scorsi era stato notificato al Comune un ricorso, con istanza cautelare, presentato al tribunale amministrativo regionale da parte di Rossella Arquà, ex consigliera dimissionaria del gruppo Lega Salvini Premier. Arquà ha impugnato la delibera del Consiglio Comunale del 28 giugno 2021, con la quale il Consiglio ha deliberato la surroga e l’attribuzione del seggio comunale vacante a Stefano Franchini. L’ 11 giugno 2021 (ossia il giorno successivo alla perquisizione nell’abitazione della consigliera avvenuta nell’ambito delle indagini sulle lettere minatorie inviate ad un membro della giunta in carica, l’assessore alla Sicurezza e vicesindaco, Nicola Lodi) Rossella Arquà rassegnò le proprie dimissioni dalla carica di consigliere comunale e conseguentemente, come di prassi, venne avviata la procedura per la surroga del posto vacante da portare all’attenzione del Consiglio. Dopo ben due settimane, e solo in prossimità della seduta consiliare, Arquà inviò al Comune una diffida con la pretesa di bloccare l’atto di surroga, mentre ora, la stessa va a chiedere che l’atto (nel frattempo approvato dal Consiglio) venga annullato attraverso un ricorso al Tar, adducendo come giustificazione un "momento di mancata lucidità" nel momento delle dimissioni. Il Comune resisterà in giudizio contro la richiesta della ricorrente, in quanto "i motivi del ricorso appaiono infondati e la surroga atto dovuto, come argomentato anche dal Segretario Generale nei chiarimenti forniti ai consiglieri comunali nella seduta di adozione dell’atto impugnato" e anche al fine di non penalizzare le attività istituzionali proprie del civico consesso. "Nell’attesa di un pronunciamento del Tribunale regionale – fanno sapere dal Comune – si rende noto che il contenzioso non andrà a esercitare comunque alcuna influenza sull’attività del Consiglio Comunale, né sulla validità degli atti deliberativi dello stesso".