Fattura elettronica 2019, un caos per i piccoli imprenditori

Il punto con le associazioni di categoria dopo l’entrata in vigore. Davide Urban (Confcommercio): "Tante aziende hanno anticipato la chiusura"

David Febbraro proprietario della birreria Giori

David Febbraro proprietario della birreria Giori

Ferrara, 14 gennaio 2019 – Sul nuovo metodo di fatturazione elettronica entrato in vigore dal primo di gennaio intervengo le rappresentanze di impresa che si dimostrano tutte concordi nel definirla una «misura di grande impatto per le imprese del territorio».

Il primo ad intervenire è Alessandro Osti, direttore di Confesercenti.

«Speriamo di vederne gli effetti positivi col tempo. È una misura piuttosto impattante. Noi facciamo formazione ai nostri associati da quest’estate. Ma il punto è che è un sistema non completamente rodato e che crea problemi soprattutto ad alcune categorie, come i benzinai».

Secondo Diego Benatti, direttore di Cna, il problema maggiore riguarda «le piccole imprese. Mentre le aziende di medie dimensioni in genere sono strutturate e aggiornate anche tecnologicamente, i piccoli artigiani fanno fatica ad utilizzare questi sistemi informatici. Per questo noi come associazione di categoria cerchiamo di affiancare i nostri associati nella compilazione delle fatture elettroniche».

In ogni caso, a parere di Benatti, la fatturazione elettronica è una misura che «va nella direzione opposta rispetto alle reali esigenze delle imprese del nostro territorio che, al contrario, avrebbero bisogno di meno burocrazia e sistemi più semplici».

Ma anche per le associazioni è un problema: «Come Cna – chiosa – proprio per essere in grado di fornire un servizio efficiente, abbiamo fatto un investimento per software e apparecchiature informatiche per 300mila euro».

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Più o meno sulle stesse posizioni anche Paolo Cirelli di Confartigianato. «La fatturazione elettronica colpisce in maniera significativa la piccola impresa. È una misura che davvero non ci voleva. Tra l’altro siamo l’unico Paese a livello europeo ad agire in tal senso».

In ogni caso, continua Cirelli, «da luglio stiamo facendo formazione alle imprese e lavoriamo alacremente. Il grande flusso di dati però arriverà a partire da febbraio quando verranno eliminate definitivamente le fatture cartacee».

A Sollevare un grosso problema inerente l’entrata in vigore della fatturazione elettronica è Davide Urban, direttore generale di Confcommercio. «Purtroppo – dice Urban – molte piccole imprese che magari si erano fissate un termine non troppo lontano per cessare l’attività, dopo l’introduzione del nuovo metodo di fatturazione, hanno deciso di anticipare la chiusura. Gli imprenditori in questo modo si trovano a gestire delle incombenze burocratiche che li distolgono dal loro impegno principale. C’è molta confusione tra i nostri associati anche se, quasi tutti, hanno aderito al nostro servizio e hanno partecipato ai tanti incontri di formazione che abbiamo organizzato fino ad oggi».