"Freni, sospensioni e impianti, seri rischi senza manutenzione"

Il punto di Cna e Confartigianato: "I controlli vanno fatti una volta all’anno. Nel settore trasporti c’è troppa burocrazia. Serve una legge che permetta di fare le verifiche anche nei centri privati"

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di Federico Di Bisceglie

A fare luce sulla vicenda legata alle falsificazioni dei collaudi dei mezzi pesanti ci penserà la magistratura. C’è però, un aspetto della vicenda che va chiarito: la sicurezza. È sotto gli occhi di tutti la pericolosità del non sottoporre un mezzo di trasporto, specie se pesante, a controlli regolari. Ma la cosa più grave è che se "non si fa un’adeguata manutenzione ai veicoli, oltre a mettere a serio rischio se stessi, si rischia di ledere la sicurezza degli altri utenti della strada". A dirlo è Riccardo Berti, presidente di Confartigianato Codigoro e titolare di un’officina di riparazione per veicoli industriali che, tra i servizi, offre anche revisioni ai mezzi pesanti (superiori a 35 quintali). "Fondamentalmente – spiega Berti – revisionare un mezzo pesante è indispensabile per quanto riguarda la garanzia della sicurezza stradale. L’operazione di controllo del veicolo consiste in un riesame di una serie di particolari che incidono sulla tenuta, in sicurezza appunto, del mezzo".

L’operazione in sé non dura tanto (la forbice di tempo è legata alla tipologia di veicolo da sottoporre al controllo): tra i 20 e i 30 minuti. Peraltro, conferma Berti "non è molto dispendiosa: per ogni veicolo il margine varia grossomodo dai 100 ai 150 euro". L’operazione, racconta l’imprenditore, "è svolta da un esperto della Motorizzazione civile a cui noi mettiamo a disposizione tutte le nostre apparecchiature specifiche. Avviene generalmente un controllo sui freni, sullo stato dell’impianto elettrico sia esterno che interno al veicolo e infine il controllo sul banco prova ‘dei giochi’: servosterzo e sospensioni". Comunque, conferma Berti, "il problema delle revisioni falsificate ha radici lontane. Peraltro c’è da dire che la tanta burocrazia certo non aiuta a semplificare i passaggi. Anche se, chiaramente, non è una giustificazione". Per quanto riguarda le tempistiche, l’imprenditore sottolinea come la revisione "debba essere fatta in media una volta all’anno o al massimo una volta ogni anno e mezzo. Adesso a causa dell’emergenza pandemica, sono state prorogate le scadenze anche a due anni". La pensa allo stesso modo anche Lorenzo Folli, responsabile di Cna Trasporti che tratteggia un quadro a tinte piuttosto fosche in ordine al problema della burocrazia. "Da anni – spiega – stiamo lavorando, come associazioni, per portare a arrivare a una legge che possa introdurre la possibilità di effettuare le revisioni anche presso centri privati. Diciamo che la legislazione ci sarebbe anche ma, chiaramente, manca il decreto attuativo". Secondo Folli questo passo avanti garantirebbe "condizioni di lavoro migliori andando a colmare diversi gap dal punto di vista temporale che la burocrazia ci impone. Spesso, le revisioni scadono, ma per rinnovarle i tempi sono biblici. Questo mette a grosso rischio il lavoro degli autotrasportatori". La revisione comunque, "va fatta sia per le motrici che per i rimorchi almeno una volta all’anno, per garantire – chiude il funzionario di Cna – una buona condizione di sicurezza a tutti gli utenti della strada".