Gianni Cerioli morto a Ferrara, lutto per l’arte e la scuola

Malore improvviso venerdì nella sua casa di Coronella. Preside alla De Pisis, aveva trasformato in eccellenza un istituto considerato ‘di frontiera’

Gianni Cerioli durante una serata

Gianni Cerioli durante una serata

Ferrara, 24 maggio 2020 - Aveva da poco ultimato una conversazione via Skype con un amico, parlando ovviamente degli argomenti a lui più cari: la cultura come seme dell’educazione, l’arte come passione civile. Poi un malore fatale non gli ha dato scampo. E’ morto a 76 anni, venerdì, Gianni Cerioli. Insegnante, preside, soprattutto raffinato uomo di cultura ed educatore appassionato. Persona di rara sensibilità, allievo di Luciano Anceschi, per molti anni era stato preside della scuola media De Pisis di viale Krasnodar.

Una ‘scuola di frontiera’, negli anni Ottanta, nella quale però Cerioli aveva fatto germinare uno stile didattico ed educativo tutto nuovo: "Ci diceva che il nostro compito era quello di dedicare attenzione agli studenti e alle famiglie, partendo dalle situazioni più difficili, perché da loro saremmo stati ricambiati con la maggiore ricchezza", ricorda Isa Bondanelli, che di Cerioli è stata anche vicepreside, trattenendo a fatica le lacrime. Un lutto improvviso, che lascia sconvolto il mondo dell’arte. Gianni Cerioli era appassionato conoscitore, ma anche pittore di talento: anche se, per vezzo e pudore, non aveva mai voluto esibirsi in una mostra personale. A quelle di altri artisti, a centinaia, aveva invece dedicato uno sguardo lucido e partecipe, scrivendo per il Resto del Carlino di Ferrara, dove la sua rubrica domenicale rappresentava un appuntamento irrinunciabile. Animatore della biennale dedicata a don Franco Patruno, era uomo d’arte, di lettere e di letteratura: motivo per cui la Fondazione Caricento, dopo averlo cooptato nel Comitato di Indirizzo, gli aveva affidato il coordinamento del Premio letterario riservato proprio all’infanzia.

Nei giorni scorsi, nel corso dell’assemblea preparatoria, Cerioli aveva tenuto un intervento carico di passione. Ma i suoi impegni, specie da quando era andato in pensione da preside, una quindicina di anni fa, non si esaurivano qui: Cerioli era anche coordinatore provinciale del Comitato Unicef. E all’Unicef andrà il ricavato di una sottoscrizione che l’amico Massimo Marchetti ha promosso tra gli artisti ferraresi. Cerioli lascia la moglie Antonia e il figlio Tito Manlio. Alla famiglia vanno le condoglianze della redazione del Resto del Carlino di Ferrara, giornale nel quale il ‘professore’, come era ricordato da ex allievi e colleghi, ha riversato la propria sensibilità.