FEDERICO MALAVASI
Cronaca

In fuga dall’incubo. Costretta a prostituirsi, agenti e militari la salvano. Sfruttatore denunciato

La giovane, rincorsa da un connazionale, ha chiesto aiuto all’Esercito. La polizia locale ha bloccato l’inseguitore prima che la raggiungesse. L’uomo minacciava ritorsioni sulla famiglia della ragazza se lei disubbidiva.

In fuga dall’incubo. Costretta a prostituirsi, agenti e militari la salvano. Sfruttatore denunciato

In fuga dall’incubo. Costretta a prostituirsi, agenti e militari la salvano. Sfruttatore denunciato

In quelle divise ha visto un appiglio per risalire dall’abisso nel quale era precipitata. La sua corsa verso le mimetiche dell’esercito è stato come un volo verso la salvezza. Protagonista della storia a lieto fine che si è verificata nei giorni scorsi in pieno Gad, è una ventenne romena. La sua è la storia di molte donne che arrivano nel nostro Paese con il miraggio di un lavoro e di una vita normale per poi finire invischiate nel vortice della prostituzione. Una trappola dalla quale ha però trovato la forza e il coraggio di uscire, proprio mentre il suo presunto sfruttatore le faceva pressioni affinché non alzasse la testa. Grazie all’intervento prima dei militari dell’operazione ‘Strade sicure’ e poi degli agenti della polizia locale, la ragazza è stata tratta in salvo mentre per l’uomo – un romeno di 34 anni incensurato – è scattata una denuncia per violenza privata e sfruttamento della prostituzione.

Tutto comincia in una mattina come tante, nel piazzale della Stazione. La pattuglia dell’esercito sta svolgendo il proprio servizio di presidio del territorio quando nota una ragazza che le corre incontro, chiedendo aiuto. Dietro di lei, un uomo che le urla contro cercando in tutti i modi di allontanarla dai soldati. Quest’ultimo non riesce però nel suo intento perché, nel frattempo, viene fermato da una pattuglia della polizia locale di passaggio. Scampato il pericolo, la ventenne si tranquillizza e racconta la propria storia. Non parla ancora bene l’italiano e viene quindi supportata da un interprete. Riferisce di essere arrivata in Italia da un mesetto, insieme a una persona che le aveva promesso un lavoro. La realtà che la attendeva era però molto diversa. A Ferrara trova infatti soltanto il marciapiede e le vessazioni del proprio aguzzino. Quest’ultimo l’avrebbe più volte minacciata e intimidita, paventando anche ritorsioni verso la sua famiglia in Romania qualora non avesse acconsentito a prostituirsi per lui. Dopo giorni di soprusi, tra i due scoppia una discussione. A dare il via alla lite, la decisione della ragazza di tornare nel proprio Paese. Nel disperato tentativo di allontanarsi dall’uomo, la giovane telefona alla madre, raccontandole la situazione divenuta ormai intollerabile. La donna le suggerisce di cercare le forze dell’ordine e di avvicinarsi a loro e la ragazza segue alla lettera il consiglio. È la sua salvezza. Rifocillata e rincuorata dagli agenti, la giovane si decide a sporgere denuncia nei confronti del suo presunto sfruttatore. Dopodiché viene affidata a una struttura protetta che si occuperà di fornirle il supporto (anche psicologico) necessario.

"Questo è esattamente il senso di avere l’esercito a Ferrara – commenta il vicesindaco Nicola Lodi –: esserci al momento giusto e nel posto giusto. Se non avesse incontrato militari e agenti, oggi quella ragazza sarebbe ancora una schiava. Ringrazio il sottosegretario Nicola Molteni e assicuro che ‘Strade sicure’ rimarrà sul nostro territorio".