Ferrara, 14 giugno 2024 – “Io e il mio bambino siamo vivi per miracolo, per fortuna andavo piano. Preferisco non pensarci, non pensare a quello che sarebbe potuto succedere". È ancora sotto choc Chiara Manfrini, 28 anni, di Bosco Mesola. Con Edoardo, il figlio di appena 11 mesi, è rimasta coinvolta, nell’arco di sei giorni, il 29 maggio e il 4 giugno, in due incidenti. I daini le hanno all’improvviso tagliato la strada. Drammatico il bilancio, oltre diecimila euro di danni ad un’auto, da rottamare l’altra. Un braccio fasciato lei, due costole incrinate il suo ragazzo – Youri Roma, 26 anni –, il bambino come imbambolato, traumatizzato dalla paura, in stato di choc per giorni. Sulla fiancata di una delle auto c’è ancora una chiazza di sangue.

Mercoledì 29 maggio, ore 21,30, strada Acciaioli. Cosa è successo?
"Guidavo io, ero a bordo della nostra Audi A1. Il mio bambino era nel seggiolone dietro. Appena superato il semaforo all’incrocio, a lido delle Nazioni, non ho capito più nulla"
Racconti quegli istanti.
"Un boato, mi sono trovata un daino sul cofano dell’auto. L’altro è finito contro la carrozzeria, su un fianco. L’auto è stata presa in pieno, poi sono scomparsi nel nulla. L’abitacolo e il motore erano avvolti nel fumo. L’airbag è esploso, il gas che è uscito mi ha ustionato un braccio. Per giorni ho portato una fasciatura"
Suo figlio?
"Non si è accorto di nulla. Mi sono girata, era ancora nel suo seggiolone, non parlava"
L’auto?
"Stavamo per venderla, l’avevano valutata sui 10mila euro. Il danno è superiore, per l’esattezza è stato stimato in 11mila e 500 euro. L’abbiamo ceduta per una manciata di soldi"
Quattro giugno, ore 21.20, strada Romea. Di nuovo la sera, a pochi metri dal ristorante ‘La Greppia’.
"Era alla guida il mio compagno, io dietro con il bambino. Eravamo sulla nostra Fiat 500. Ho rivissuto l’incubo, un daino è piombato dal nulla contro la macchina, poi nel buio è ripartito, scomparso. Il mio compagno si è fratturato due costole, il bambino sembrava imbambolato. I medici, è arrivata l’ambulanza, l’hanno visitato. Non aveva per fortuna niente, ma era sotto choc, paralizzato dalla paura"
L’auto?
"Da rottamamare. Il mio compagno lavora come operaio, è stato un danno economico non da poco. Ci siamo rivolti ad un’assicurazione. Ci hanno spiegato che ci sono i cartelli che invitano a prestare attenzione alla fauna selvatica, quindi non abbiamo diritto ad alcun risarcimento. Questa, ci hanno detto, è la risposta della Regione, ente competente sulla fauna selvatica. Ma come fai ad evitare un missile che ti arriva contro?"
Due incidenti in sei giorni, è stata sfortuna?
"Quale sfortuna. Sia l’agenzia d’assicurazione sia i carabinieri ci hanno detto che questi incidenti, gli incidenti provocati dai daini, sono molto frequenti"
Siete rimasti a piedi?
"Mio padre presta il furgone al mio compagno per andare a lavorare. A volte però serve anche a lui, così ci spostiamo con l’auto di mia madre"
I daini, che fare?
"Saranno anche belli da vedere, ma sono diventati un pericolo. I cartelli non bastano, bisogna intervenire. Da quando sono rimasta vittima di quei due incidenti non esco più in auto la sera, resto chiusa un casa. Ho paura di rivivere quell’incubo. Mi ritengo fortunata ad essere qui a raccontare quello che è successo".