Influenza, già pronte oltre 96mila fiale

Da lunedì scatta la campagna negli ambulatori dei medici di base: "Per ora distribuite circa 85mila dosi, la richiesta è molto alta"

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di Stefano Lolli

Dieci, cento, mille, anzi 96300 buone ragioni per vaccinarsi contro l’influenza. Tante quante sono le dosi a disposizione dell’Azienda Usl (che per ora ne ha però distribuite ai medici di base circa 81500) per la campagna che scatta ufficialmente lunedì. "Quest’anno, con la pesante concomitanza con l’emergenza Covid – spiega il direttore generale dell’Azienda Usl Monica Calamai – è importante che il maggior numero di ferraresi attuino questa forma basilare di prevenzione". L’anno scorso si sono vaccinate 76.494 persone, il 57,1% di quelle che, per età o patologia, riceveranno fra l’altro gratuitamente il vaccino. Quest’anno si tratta degli over 60, delle persone (adulti e bambini) affette da patologie croniche, delle donne in gravidanza, del personale medico e sanitario in genere.

Per quest’ultima categoria l’appello di Franco Romagnoni (direttore delle attività sanitarie dell’Asl) è stringente: "Generalmente sono troppo pochi, quest’anno l’offerta del vaccino si abbina allo screening sierologico e ai tamponi". Perché, interviene Giuseppe Cosenza (direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica), "ridurre l’incidenza della normale influenza, che spesso tanto normale non è, aiuta i medici a migliorare la diagnosi ed escludere che si tratti di Covid, e a prevenire l’affollamento degli ospedali". A proposito di medici di base, Francesco Levato (in rappresentanza della Finmg) evidenzia lo sforzo: "Effettueremo le vaccinazioni su appuntamento, e quest’anno anche facendoci eventualmente carico dei pazienti di altri nostri colleghi, attraverso la logica della rete". Ma Levato evidenzia che in questa circostanza gli ambulatori di via Fausto Beretta, tradizionalmente attivi per la campagna vaccinale, non garantiranno il servizio. Ci si potrà vaccinare nelle Case della Salute e nelle pediatrie di comunità, dove i medici di base avranno il supporto infermieristico dell’Asl.

Altra categoria cui è rivolta una particolare sollecitazione, i familiari degli anziani ospiti delle strutture protette: "Prevenire l’influenza significa evitare di diventare potenziali vettori di contagio", riprende la Calamai. Che al termine della conferenza stampa ha porto il braccio destro a un’infermiera per la prima, ufficiale, iniezione. Tornando alla dotazione messa a disposizione della Regione (96.300 fiale), in caso di necessità la scorta potrà essere aumentata. Anche se dai medici di base c’’è il timore, dice Levato, "che la forte richiesta che si registra già in questi giorni, possa far risultare presto insufficiente la prima distribuzione". Per le persone giovani e sane, che non rientrano nelle categorie citate, il vaccino non sarà gratuito: in questo caso corsa alle farmacie o ricorso alla prestazione a pagamento, dal costo di 22 euro.