"Insulti, botte e abusi sessuali" Moglie denuncia, marito a processo

Erano sposati da quattro anni. L’uomo la minacciava, umiliava e la costringeva a dormire per terra. Il caso è approdato in aula ieri per ascoltare alcune testimonianze. Sentenza prevista a dicembre

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di Federico Malavasi

Quello che doveva essere l’inizio di una vita felice si è rivelato l’ingresso di un tunnel fatto di soprusi e violenza. Dopo il matrimonio, celebrato nel 2017, la serenità della coppia è durata appena due anni. È infatti dal 2019 che il nido d’amore si è trasformato nel cupo teatro di una sofferenza quotidiana fatta di insulti, botte e abusi sessuali. Non è stato facile, ma alla fine la protagonista di questa vicenda – una ragazza di 24 anni – ha trovato il coraggio di denunciare il marito, un 29enne residente in provincia di Ferrara. Le indagini scaturite dalla querela hanno portato al processo che oggi vede il 29enne imputato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Secondo le accuse, in più occasioni il marito avrebbe preso a calci e pugni la giovane consorte, arrivando persino a scagliarle addosso degli oggetti e a spruzzarle negli occhi il detersivo per piatti. L’avrebbe inoltre costretta a dormire sul pavimento, controllandole ossessivamente il cellulare e impedendole di gestire il denaro e i propri documenti di identità. I soprusi arrivavano poi fino alle minacce, commesse puntandole una pistola ad aria compressa oppure insinuando che avrebbe potuto organizzare il suo omicidio, bruciando poi il corpo con alcol e benzina. L’ultima goccia è stata la violenza sessuale. Il caso è approdato ieri mattina davanti al collegio giudicate e al pubblico ministero Barbara Cavallo. In aula si sono susseguiti alcuni testimoni, tra cui il padre dell’imputato, un amico e l’operatrice del centro antiviolenza che ha seguito la 24enne una volta uscita di casa.

Per capire meglio i contorni della vicenda bisogna fare un passo indietro fino al 2021. È infatti l’anno scorso che la persona offesa (assistita dall’avvocato Sara Bruno) ha trovato il coraggio di denunciare l’orrore nel quale era precipitata. Una decisione molto sofferta, anche a causa della convinzione inculcatale dal marito secondo la quale sarebbe stata arrestata se avesse lasciato il tetto coniugale. In preda a mille dubbi, la donna ha rotto gli indugi soltanto dopo l’ultimo, gravissimo episodio: il 29enne, stando alle accuse, l’avrebbe costretta a subire un atto sessuale nonostante il suo rifiuto. Uscita di casa, ha raccontato tutto ai carabinieri. I militari hanno subito avviato le indagini, portando alla luce la situazione complicata nella quale la coppia viveva da anni. Gli investigatori si sono trovati davanti a una casa di due piani in condizioni igienico-sanitarie disastrose (circostanza confermata in aula anche dal padre dell’imputato). I coniugi vivevano al piano terra, mentre di sopra gli spazi erano interamente occupati dai loro cani, tenuti in condizioni precarie e inadeguate. Oltre agli episodi di maltrattamenti e all’abuso sessuale, la donna ha infine segnalato anche una serie di comportamenti violenti tenuti dal marito nei confronti degli animali di casa. L’udienza è stata aggiornata al 15 dicembre per discussione e sentenza.