La lunga estate tra acqua e fuoco "Un superlavoro in pochi giorni"

Il comandante Marchese sul mese di agosto alle prese con i danni dell’alluvione e della tromba d’aria "Queste emergenze ci hanno impegnato per il 51% dell’attività che abbiamo svolto in tre mesi"

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di Cristina Rufini

Una lunga estate rovente che si è dipanata da maggio e metà settembre, tra fuoco – come è consueto nella stagione calda – ma anche acqua, tanta, e vento forte. Con i tre mesi tipicamente estivi che hanno fatto registrare numeri anche recordnell’attività dei vigili del fuoco del comando provinciale. Partiamo proprio dal record: nei giorni che hanno seguito il fortunale di Bondeno e la bomba d’acqua in città, tra il 17 e il 19 agosto scorsi, gli uomini agli ordini del comandante provinciale Antonio Giovanni Marchese sono stati impegnati per coprire complessivamente ben 846 interventi, cioè il 51 per cento circa di quelli complessivi registrati nei tre mesi estivi, che sono stati complessivamente 1633. Un impiego immane di ore lavoro e mezzi (1186 le prime, 450 i secondi) e uomini per rispondere a tutte le emergenze che hanno messo in ginocchio le comunità colpite, e farlo in tempi abbastanza rapidi per ridurre al minimo il disagio dei cittadini.

"Tengo molto a ringraziare tutti coloro che si sono adoperati negli ultimi mesi che sono stati davvero impegnativi – dichiara il comandante Marchese – In particolare per quanto riguarda le gravi emergenze seguite agli eventi del 17 e 18 agosto scorsi. Un grazie a vigili del fuoco permanenti e volontari dei Comandi di Ferrara, Bologna, Forlì Cesena, Modena, Parma, Perugia e Reggio Emilia per l’impegno profuso e la qualità del servizio reso, per togliere il disagio alla collettività nel più breve possibile".

Record. Il dato che salta agli occhi leggendo i numeri di tre mesi di interventi – da giugno ad agosto scorsi – è proprio quel 51 per cento circa di interventi concentrati per dare risposte alle conseguenze della tromba d’aria del 17 agosto e della bomba d’acqua del giorno successivo. Cioè più della metà degli interventi che hanno impegnato i vigili del fuoco in tre mesi ha riguardato i danni causati dalle due emergenze. Ovviamente in contemporanea è stato necessario dare risposte anche al quotidiano: incendi, incidenti, chiamate per chi si chiude fuori casa, per i nidi di vespe e quanto altro i vigili del fuoco sono chiamati quotidianamente e stagionalmente a compiere. Sarebbe stato impossibile senza rinforzi da altri comandi regionali. Anche in considerazione del fatto che nei tre mesi estivi è stato compiuto il trenta per cento circa del monte complessivo annuo, che viene calcolato in media sui 5.500 interventi complessivi.

Incendi. L’allerta per i roghi, che in provincia di Ferrara è sempre piuttosto altra nei due mesi centrali dell’estate, quest’anno ha anticipato i tempi, considerando che le temperature hanno iniziato a scalare la colonnina di mercurio fin da maggio. Ed è proprio in questo periodo che per i vigili del fuoco è cominciato l’impegno per domare le fiamme in campi di grano e non solo. Tanto che il numero complessivo degli incendi da giugno ad agosto è stato di 542, che hanno comportato 858 mezzi impiegati e 686 ore lavoro. Questo l’impegno per tutte le tipologie affrontate. Per quanto riguarda invece i roghi che hanno divorato campi e vegetazione, gli interventi sono stati 245 che hanno richiesto l’impiego di 438 mezzi e 259 ore di forza lavoro. In totale nei tre mesi sono andati in fumo centosessantuno ettari di vegetazione sparsi in tutta la provincia, causando danni anche alle strutture incontrate dalle fiamme durante la loro propagazione. Una situazione che fin dalla fine di maggio e inizio di giugno ha fatto scattare l’allerta e spinto la protezione civile regionale a far scattare la fase di grave pericolo incendi fin da giugno, anticipando quella che di solito è una fase che riguarda i mesi di luglio e agosto. E, purtroppo, quanto vissuto nell’estate che sta per concludersi, l’alternanza di roghi e di temporali che causano ingenti danni, potrebbe non essere un caso isolato ma la normalità anche nei prossimi anni.