La Resistenza festeggia senza una sede: corteo e festa al Black Star

La Resistenza di Ferrara organizza attività per la Liberazione nonostante l'incertezza sulla sede. Incontro con il Comune per il futuro della struttura.

La Resistenza festeggia senza una sede: corteo e festa al Black Star

La Resistenza festeggia senza una sede: corteo e festa al Black Star

La Resistenza non molla. E, per il giorno della Liberazione, pur non sapendo ancora quale sarà il destino della propria sede (nell’omonima via del centro), ha deciso di organizzare due attività. Alla mattina, a partire dalle 9.30, un corteo dal parco Coletta fino a piazza Castello. Poi, come di consueto, il pranzo che quest’anno si terrà al circolo Black Star di via Ravenna (104). Questo è solo un antefatto. Perché i militanti del centro sociale sono ancora in attesa di una risposta sul loro futuro. O meglio sul futuro della loro sede "che è il fulcro di tutte le nostre attività". Il ‘caso’ Resistenza il nostro giornale l’ha raccontato a più riprese ma ora potrebbe esserci uno sviluppo interessate. Infatti, è stato fissato per il 14 di maggio un incontro tra i tecnici del Comune e la presidenza del centro sociale al centro della lunga polemica.

A dirlo al Carlino è il presidente della Resistenza, Francesco Ganazaroli che da tempo sta chiedendo udienza all’amministrazione. Per la verità, ammette, "nei giorni scorsi abbiamo incontrato il sindaco Fabbri per chiedergli lumi sulla nostra situazione. Non ci è sembrato al corrente, e il fatto che sia stato fissato un incontro con i tecnici comunali non ci fa necessariamente ben sperare". Se il futuro della sede è incerto – è oggetto di un’ordinanza firmata dal sindaco per alcuni lavori di riqualificazione dell’immobile – sono certe due richieste che, durante l’incontro, verranno avanzate dalla presidenza del centro. "Vogliamo due garanzie, scritte, in particolare – scandisce Ganzaroli –: la prima è che il Comune, per quanto di sua competenza, si faccia carico delle spese da sostenere circa i lavori che dovranno essere svolti per tornare ad avere l’agibilità. In seconda battuta, chiediamo che quella sede torni a essere affidata ad Ancescao e, dunque, a noi". Anche perché in questi mesi, da quando è deflagrato il caso, il centro sociale ha avviato una raccolta di fondi – sono stati complessivamente ottenuti circa sedicimila euro – che è disposto a mettere sul piatto solamente nel momento in cui arriverà la certezza di riavere la sede. "Malgrado l’assenza del nostro stabile – chiude Ganzaroli – in questi mesi abbiamo deciso di non fermarci, anche per dimostrare che il nostro contributo alla città è fattivo. Sono ancora in piedi, infatti, tra gli altri, il corso di danza e il corso di uncinetto. Senza contare tutte le altre attività in giro per Ferrara alle quali la Resistenza aderisce o contribuisce a organizzare".

Federico Di Bisceglie