"La scuola paritaria non chiude più Salvato un secolo di storia"

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Un risultato importante per la comunità, perchè un servizio storico e utile viene mantenuto sul territorio. La scuola paritaria Maria Immacolata di Bosco Mesola continuerà a essere un punto di riferimento per bambini e famiglie del territorio, grazie all’impegno congiunto di FISM Ferrara, Comune di Mesola e associazione Dillo Alla Luna 2. La scuola d’infanzia, frequentata oggi da 12 bambini e da oltre 20 nell’attività di doposcuola, può tornare a fare progetti di lungo periodo, grazie all’intesa trovata dalla collaborazione delle due associazioni con il sindaco di Mesola Gianni Michele Padovani che ha incrementato il sostegno del Comune verso il Polo d’Infanzia. "Un risultato importante - ha commentato Biagio Missanelli, presidente FISM Ferrara – non solo per dare continuità a una struttura con una tradizione di quasi 90 anni, ma per mantenere un punto di riferimento educativo e garantire alla comunità pluralismo e scelta nel percorso di formazione dei propri figli". Il sindaco Padovani ha ringraziato "tutti coloro che si sono adoperati per la comunità al fine di dare continuità all’offerta formativa e didattica del comune", mentre gratitudine è stata rivolta dall’associazione Dillo Alla Luna 2 "al Comune per il sostegno economico e a FISM Ferrara per il costante supporto".

La scuola dell’infanzia di Bosco Mesola – gestita da personale laico - ha una lunga tradizione: nata nel 1934, da quasi 90 anni rappresenta un collante tra le famiglie del territorio e il mondo della scuola grazie a iniziative, feste e recite che coinvolgono ogni anno i piccoli alunni tra i 2 e i 6 anni. Padovani aggiunge: "L’amministrazione è sempre stata vicina alla scuola, raddoppiando le risorse messe a disposizione sotto forma di contributo ed anche riconoscendo ulteriori risorse economiche per le difficoltà di gestione dovute anche al rincaro di questi ultimi mesi. L’auspicio è che la nuova gestione possa rispondere anche con servizi di dopo scuola alle esigenze dei genitori e dei nostri figli".

Valerio Franzoni