La voglia di campagna fa il pieno Agriturismi, siamo al tutto esaurito

I titolari agli ultimi preparativi in vista dell’arrivo dei villeggianti. "Alla scoperta della città d’arte e di natura"

La voglia di campagna fa il pieno  Agriturismi, siamo al tutto esaurito

La voglia di campagna fa il pieno Agriturismi, siamo al tutto esaurito

La vacanza in campagna è diventata un must, che si può liberamente tradurre con la parola moda. Itinerari da mettere sotto gli occhi dei vicini che rosicano nella galleria di selfie così uguali a se stessi scattati a raffica in quei giorni dove il relax resta schiacciato sotto i tasti del così perenne telefonino. Faccioni e sorrisi tirati in primo piano, sullo sfondo lontano staccionate e alberi, qualche cavallo che si sfuma nell’euforia di esserci a oltranza. Di questa moda sorridono gli agrituristi presi d’assalto per le giornate di festa, agriturismi immersi nel pieno della campagna, a volte appena fuori città. Dice Paolo Magagna, titolare di Corte dei Maghi a Quartesana. "Pasqua già completi e da tempo. Bene anche per i prossimi ponti, quello del 25 aprile il giorno della Liberazione e del ‘Primo Maggio’, festa del lavoro". Qui hanno solo le camere da dove i turisti partono alla ricerca di itinerari tra arte e natura, qui festeggiano due volte. Sembra passato tanto tempo, nemmeno un anno fa. Era aprile, il Covid alzava la testa. La gente girava mascherata, c’era paura quando ci si mettava a tavola fianco a fianco, forchettate nervose sulla spinta del perenne sospetto, il vicino un potenziale untore di una malattia di cui ancora non si sa bene l’origine. Questa è la prima Pasqua senza Covid, senza il virus che ha lasciato morti – tanti – che ci ha cambiato la vita in una rinnovata paura per la parola malattia. "Le famiglie – riprende – stanno due o tre giorni, vanno a visitare le mostre a Ferrara, Palazzo Diamanti, si spingono fino a Comacchio e ne approfittano per fare magari un giro in barca, tra i canali e le valli". Non c’è più il Covid, ci sono le bollette. "Un’altra doccia fredda, costa di più la lavanderia, costa di più la luce. Tutto", parole amare, un ritornello che accomuna categorie, chi vive di lavoro. Ma domani è un altro giorno, un giorno di festa. E allora festa sia. Anche per Paolo Mannoni, titolare della corte dei Gioghi, agriturismo associato alla Coldiretti. Le previsioni sono ottime, al netto degli scherzi e dispetti del tempo che ci regala questa coda lunga dell’inverno. "Abbiamo ricevuto una pioggia di telefonare – racconta –, la gente ha prenotato con parecchio anticipo. Qui ci sono sia camere che ristorante". Un punto di riferimento in città per salire magari in sella alla bicicletta con la ruota puntata verso itinerari ed escursioni. "Chi resta qualche giorno in più da qui si muove anche per andare a Bologna, Padova, a Comacchio. Le offerte sono tante, è un territorio ricco di arte, cultura e sapori". Si chiama 3Re l’agriturismo di Remo Trevisani, siamo a San Bartolomeo nel cuore di un’azienda agricola che si tramanda di generazione in generazione. "Io rappresento la quarta generazione – dice il titolare –, qui siamo conosciuti per la qualità dei nostri piatti, per il nostro menù. Niente ressa e mordi e fuggi tra i nostri tavoli. E’ un ambiente raccolto, coccoliamo la clientela. L’agriturismo l’ho voluto io, siamo sempre stati un’azienda agricola con frutteto e orticoltura". Un’altra storia che ha il sapore della campagna, quella di Pietro Natali e del suo agriturismo ‘La Bozzola’ dal nome del fondo agricolo che si trova a Quartesana. "Molti hanno prenotato all’ultimo minuto", spiega il titolare dell’impresa che alleva maiali e produce salami doc. Da affettare per Pasqua.

Mario Bovenzi