Ferrara, arrestati ladri seriali autori di 17 furti

I maliviventi erano in grado di introdursi in più negozi in una sola notte. A tradire uno dei malviventi, un cappellino blu utilizzato durante le razzie

Ferrara, 22 novembre 2022 - La sua passione per un cappellino da baseball di colore blu, con il logo bianco, lo ha tradito. Le forze dell’ordine, durante una perquisizione nella casa di un delinquente, si sono ricordate di averlo visto nelle registrazioni delle telecamere dell’assalto alle poste di via Krasnodar: in quella occasione un ladro, con lo stesso cappellino e armato di piccone, dopo avere sfondato una vetrata, aveva provato invano ad aprire la cassaforte per scappare infine a mani vuote.

Arrestati i ladri seriali di Ferrara
Arrestati i ladri seriali di Ferrara

Da questo particolare, le indagini si sono allargate e, alla fine, un 31enne di origine moldava, possessore del cappellino, e, il complice, un 33enne di origine ucraina, entrambi con precedenti, sono stati raggiunti in mattinata da altrettante misure cautelari in carcere emesse al termine delle verifiche di polizia e carabinieri su una scia di furti, soprattutto a esercizi commerciali, commessi a Ferrara negli scorsi mesi. In particolare al 31enne sono stati ricondotti 13 colpi, tra tentati e realizzati. E a entrambi i sospettati, altri due furti in concorso oltre a quello tentato all’ufficio postale di via Krasnodar il 19 giugno scorso, e uno in solitaria dell’ucraino. Il totale ammonta così a 17.

La svolta investigativa era arrivata la scorsa estate quando i militari della sezione operativa avevano notato due persone acquistare in città una dose di droga: vano il successivo tentativo disfarsi dello stupefacente. Nel corso della perquisizione domiciliare, i carabinieri avevano quindi individuato un cappellino da baseball dai colori cangianti già notato nelle immagini dell’assalto alle poste di via Krasnodar. Nello stesso periodo la squadra Mobile estense stava indagando su una serie di furti a esercizi commerciali nei quali chi era entrato in azione, si era dimostrato particolarmente agile riuscendo ad esempio nel caso della pizzeria ’Pulcinella’ a passare attraverso una finestra a vasistas.

Le risultanze delle analisi della scientifica e l’attività svolta in collaborazione con l’Arma, hanno infine permesso agli inquirenti di giungere al nome dei due uomini ora in carcere in ragione della misura emessa dal Gip su richiesta della procura. Fra le vittime dei ladri, il ristorante-pizzeria ’Pulcinella’.

A raccontare le due razzie subite una parente del titolare Antonio Lettieri (che oggi festeggerà i 90 anni), Nicoletta Giovagnoli: "La prima volta, nel luglio scorso, i malviventi sono entrati dall’apertura a vasistas e hanno razziato il fondo cassa – ricorda –. Si parla di 600 euro perlopiù in monete che noi avevamo lasciato perché il giorno dopo c’era un matrimonio. Oltre ai soldi avevano rubato i palmari con cui prendiamo le ordinazioni. Alla fine, il danno economico è stato pari a 2mila euro. Non solo, Nell’ottobre scorso abbiamo avuto un’altra visita dei soliti ignoti. Stavolta avevamo migliorare le misure di sicurezza: l’antifurto, che nel primo furto era stato inefficace, si è subito attivato. I ladri erano entrati sempre con la stessa tecnica: dall’apertura a vasistas per poi puntare sulla cassa con i soldi. Quando l’hanno aperta, però, l’allarme si è attivato. Così sono stati costretti alla fuga per evitare l’arresto. I vicini di casa si sono alzati a causa del rumore e hanno visto fuggire una persona in sella alla bicicletta. All’arrivo della vigilanza privata, però, non c’era più nessuno: i malviventi erano spariti nel nulla".

In entrambi gli episodi il titolare di Pulcinella ha sporto denuncia: "Abbiamo raccontato tutto alle forze dell’ordine – continua Giovagnoli –. Siccome sulla cassa c’erano sia le nostre impronte che quelle dei ladri, ci hanno chiesto di prendere le nostre in modo da distinguerle da quelle dei delinquenti. Siamo contenti di esserci resi utili alle indagini. Vogliamo ringraziare sia carabinieri che polizia per l’ottimo lavoro svolto. Ora ci sentiamo più sicuri perché sappiamo che i ladri non restano impuniti".