MATTEO RADOGNA
Cronaca

L’amore mortale La madre è malata Lui la soffoca a letto Poi chiama la polizia

La vittima è l’ottantenne Maria Luisa Sassoli, pensionata e disabile . Il figlio, Sandro Biondi, ha usato un cuscino per ucciderla. I vicini: "Ogni giorno un litigio e c’erano state segnalazioni".

L’amore mortale  La madre è malata  Lui la soffoca a letto  Poi chiama la polizia

L’amore mortale La madre è malata Lui la soffoca a letto Poi chiama la polizia

di Matteo Radogna

Un momento di follia. Pochi attimi che sono bastati per soffocare la madre con un cuscino. Poi la ragione che torna e la chiamata al 113. "Venite, l’ho uccisa", si autodenuncia Sandro Biondi, 52 anni, disoccupato, che confessa, tra le lacrime, di aver ucciso la donna. Il rapporto burrascoso, ieri mattina, intorno alle 9, fra madre e figlio è finito in tragedia, e così i poliziotti si sono trovati davanti al corpo della ottantenne Maria Luisa Sassoli e in piedi, in stato di choc, il figlio che è stato fermato con l’accusa di averla uccisa. L’omicidio è avvenuto in un appartamento popolare al piano terra in via Argante 11, al Barco. Sul posto sono arrivati immediatamente gli agenti della squadra mobile della questura, il medico legale e la scientifica. I vicini hanno visto i poliziotti portare via il figlio ammanettato e con il capo chino, consapevole di quello che lo stava aspettando. Biondi è accusato di omicidio volontario, aggravato dal fatto di averlo commesso nei confronti della madre.

L’uomo non ha saputo spiegare la molla che ha fatto scattare il raptus omicida, ma, con alcuni vicini si era confidato, raccontando di essere esasperato dal doversi occupare continuamente della donna. Madre e figlio vivevano insieme e, secondo le prime testimonianze dei residenti, sembra che gli alterchi e i litigi fossero all’ordine del giorno, innescati spesso da futili motivi. Anche il giorno prima dell’omicidio, i vicini di via Argante avevano sentito, nella prima mattinata, le urla provenire dall’appartamento. Poi il giorno seguente, la tragedia familiare legata a continui diverbi tra madre e figlio. Testimoni, fra l’altro, raccontano di aver visto l’uomo aspettare gli agenti sulla porta di casa, dicendo "non ce la facevo più".

L’ipotesi al momento è che l’anziana sia stata soffocata nel sonno dopo un raptus di follia. Le condizioni di salute della donna, nell’ultimo periodo, si erano aggravate e per muoversi usava unicamente la sua sedia a rotelle. "il figlio era provato e negli ultimi tempi non salutava più nessuno", racconta un vicino. Le liti erano sotto gli occhi di tutti e, forse per questo motivo, l’anno scorso, madre e figlio avevano chiesto informazioni ad Acer per spostarsi, dopo 10 anni, in un altro alloggio. Poi la cosa si era ricomposta.

In via Argante, ieri, i vicini erano tutti in strada o affacciati alle finestre. Volevano sapere cosa fosse successo. "Li ho sentiti qualche volta discutere come fanno un po’ tutte le famiglie, ma mai mi sarei immaginata una cosa del genere", sottolinea Roberta Pellizzolla. Vittorio Pinca si è trasferito nelle case Acer soltanto da qualche anno: "Sì, vedevo la donna girare in carrozzina, ma non ho mai sentito nulla". Non è dello stesso avviso Luigi Pavani che abita all’ultimo piano del condominio : "Sentivamo spesso dei litigi. Anche ieri (mercoledì per chi legge) ce n’era stato uno molto acceso. Una volta ho discusso anch’io con Biondi. Non ricordo il motivo. Quell’uomo è una persona schiva e riservata". Per Nadia Frigerio, oltre ai litigi, c’era altro: "Una volta sono intervenuti i poliziotti. C’erano gli agenti dentro e lui nel giardino come se non fosse successo nulla. Bisognava evitare questa tragedia e portarlo via prima". E poi descrive gli spostamenti di madre e figlio: "Lui spingeva la sedia a rotelle lunga la via e a volte la accompagnava al supermercato". I diverbi, negli ultimi tempi, si verificavano anche in strada: "Non andavano d’accordo e non facevano nulla per nasconderlo – conclude un vicino –. Lui stava sempre a casa ad occuparsi della madre. Stamattina c’era un silenzio innaturale e ci siamo insospettiti".