Lascia solo il figlio disabile e vìola i domiciliari, nei guai

Comacchio, l’uomo condannato a 8 mesi per abbandono di persona incapace. Era andato a fare una gita con la compagna. Scoperto dai carabinieri.

Lascia solo il figlio disabile e vìola i domiciliari, nei guai

Lascia solo il figlio disabile e vìola i domiciliari, nei guai

COMACCHIO

Invece di rimanere recluso agli arresti domiciliari, come disposto dal Tribunale di Ferrara, lui G.C., persona nota alle forze dell’ordine, aveva deciso di uscire per farsi una passeggiata. Non da solo. Una gita fuori porta con la compagna. Non pensando che, ovviamente, non gli era permesso. Ma questo, pare strano, non è l’aspetto peggiore di questa vicenda. E soprattutto non è il motivo che ieri l’ha portato davanti al giudice dell’udienza preliminare, Carlo Negri. L’uomo, infatti, era stato indagato per abbandono di persona incapace. Nell’appartamento dove lui avrebbe dovuto stare recluso, vive anche suo figlio, un ragazzo con una disabilità importante, impossibilitato a muoversi da solo.

L’episodio è venuto a galla, perché durante un normale controllo dei carabinieri della Compagnia di Comacchio, incaricati di verificare se l’uomo rispettasse la disposizione degli arresti domiciliari, i militari non lo trovarono in casa. Ma scoprirono che nell’abitazione era stato lasciato solo suo figlio, tetraplegico. Da solo e incapace di badare a se stesso. Oltre alla violazione degli arresti domiciliari, quindi, il magistrato di turno, il pm Stefano Longhi, ha deciso di aprire un’inchiesta anche per abbandono di persona incapace di badare a se stessa. Ieri c’è stata la discussione del processo con rito abbreviato, davanti al giudice dell’udienza preliminare, Carlo Negri, che come richiesto dal pubblico ministero, giudice che ha condannato l’imputato a otto mesi di reclusione.

Pare che al momento delle richieste di spiegazioni da parte dei carabinieri, dopo essere riusciti a rintracciare l’uomo, lui abbia tentato di dare una giustificazione che non lo mettesse nei guai, asserendo di fatto aveva incaricato la figlia della compagna di prendersi cura di suo figlio. Situazione che, però, non avrebbe trovato riscontro nei fatti, così come accertati dai militari dell’Arma.

E per questo è arrivata la condanna per abbandono di persona incapace di badare a se stessa.

Cristina Rufini