"L’idrovia resta una triste chimera" Nel mirino Regione, Aipo e Comune

Scolamacchia (Confesercenti): "La chiusa di Pontelagoscuro ostacola la navigazione: basta chiacchiere"

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di Federico Di Bisceglie

Idrovia? "Più che una realtà, è una triste chimera". D’altra parte "finché Regione, Comune e Aipo non interverranno in maniera seria e strutturale per risolvere le problematiche del collegamento fluviale, continueremo a rinunciare a un potenziale asse di sviluppo del nostro territorio". Nicola Scolamacchia, presidente di Confesercenti, torna su una battaglia che l’associazione porta avanti da tempo. "Qualche tempo fa – spiega – abbiamo scoperto che, oltre al cantiere di Valle Lepri che ostacola l’accesso via fiume al mare, la chiusa di Pontelagoscuro si è rotta, creando un ulteriore sbarramento". Ne risulta quindi che "l’unica navigazione possibile, attualmente, è in uno stagno chiuso tra due barriere: una situazione inaccettabile".

Tanto più che, prosegue Scolamacchia, "erano noti da tempo i problemi strutturali della chiusa alle porte della città. Eppure non c’è stato nessun intervento tempestivo per evitare che, almeno da una parte, l’idrovia fosse percorribile. E invece, come al solito, siamo arrivati a fare il punto sulla necessità di un intervento ex post. Cioè dopo che è accaduto un fatto grave che ostacola ulteriormente un comparto che potrebbe essere davvero strategico per il nostro territorio". L’Agenzia interregionale per il fiume Po "continua a fare promesse – ammonisce il presidente di Confesercenti – ma senza poi dare corso pratico a quanto si impegna a fare".

Un progetto per il recupero e la valorizzazione dell’Idrovia c’è. "Il Comune – riprende – anche alla luce della nuova delega per intercettare i fondi del Recovery Fund, ha caldeggiato le associazioni a proporre un progetto da candidare alla ricezione degli stanziamenti europei. La nostra associazione ha presentato proprio un progetto inerente l’Idrovia. Infrastruttura che, da sempre, riteniamo fondamentale". E’ per ora soltanto un’idea. Che parte però da due presupposti. "Il ripristino e la telegestione della chiusa di Pontelagoscuro e il dragaggio della Darsena". Su quest’ultima l’associazione con ogni probabilità dovrà intrecciare i progetti con quelli previsti dalla riqualificazione finanziata dal bando ‘Periferie’. "La nostra idea è quella di recuperare una parte preziosissima per la nostra città – dettaglia Scolamacchia – e che peraltro potrebbe diventare una nuova zona di movida. Una Darsena che non si limiti ad essere un semplice attracco per le barche, ma che sia oggetto di una grande riqualificazione anche sotto il profilo commerciale". Il modello di riferimento che il presidente di Confesercenti ha in mente è quello della darsena di Lisbona. L’affondo e le responsabilità della politica. "Non ci si può celare sempre dietro al problema dell’emergenza pandemica – sferza Scolamacchia – tanto più che quello dell’Idrovia è un tema che solleviamo da decenni. Se c’è la volontà politica i risultati si riescono a raggiungere. In questo, il coinvolgimento dei privati sarà fondamentale. Ma ci aspettiamo che la politica intervenga al più presto. Si parla sempre di rilancio del territorio – chiosa – ecco, questo potrebbe essere un buon banco di prova sulla reale volontà di mettere in pratica le dichiarazioni d’intenti dei politici".