Maestri a cinque stelle. Corelli mette in pentola il vorace granchio blu. Raspelli ’cucina’ la pera

Al Ferrara food festival il killer delle vongole diventa uno squisito risotto. Il critico gastronomico intervista gli chef Panichi e Antoniello sul frutto.

Maestri a cinque stelle. Corelli mette in pentola il vorace granchio blu. Raspelli ’cucina’ la pera

Maestri a cinque stelle. Corelli mette in pentola il vorace granchio blu. Raspelli ’cucina’ la pera

Risotto alle noci, pere, polvere di erborinato. Poi ancora, in un arcobaleno di colori, il profumo di un dessert, cremoso al caramello e arachidi. Sempre con ingrediente base la pera dell’Emilia-Romagna Igp. Sono le ricette che hanno proposto gli chef Alessandro Panichi e Matteo Antoniello. Che, stelle dei sapori, hanno riposto alle domande di Edoardo Raspelli, volto televisivo, critico gastronomico, scrittore. La cornice il Ferrara food festival, fiera dei sapori coniugati in tutti i gusti. Panichi e Antoniello si sono cimentati con passione e soprattutto divertendosi nella preparazione di due ricette della tradizione ferrarese. "Le prime patate le ho sbucciate a otto anni nel ristorante di famiglia", svela Antoniello, promessa dei fornelli sin da bambino, nel corso di una sensoriale chiacchierata con Raspelli. Ricette da leccarsi i baffi, certo. Anche se il piatto forte, visti i tempi, è stato preparato nel tardo pomeriggio. Ai fornelli una stella della cucina, Igles Corelli che ha messo in pentola l’incubo dei pescatori, il temuto e così noto alle cronache – per nulla benigne nei suoi confronti – granchio blu.

"La capacità di un grande chef con 5 stelle Michelin – il benvenuto dell’assessore Matteo Fornasini – è trasformare una criticità in opportunità". Una sfida che il maestro ha accettato, sarà il mare a dire se l’ha vinta. "Due milioni di uova per ciascuna femmina, difficili da debellare. Allora perché non mangiarlo? Con la Regione ho organizzato un pranzo a Goro il 9 novembre, con altri illustrissimi chef prepareremo piatti a base di granchio blu", l’annuncio di Corelli che, tra il pubblico massaie con gli occhi sgranati, con il killer delle vongole ha fatto un risotto. Carapaci, ghiaccio, brodo, burro. Le parole magiche dell’alchimia che ha trasformato in una specialità l’alieno. Che ha subito la sorte delle sue vittime. Cotto e mangiato.

Mario Bovenzi