"Movida, una notte da Far West Siamo pronti ad andare in Procura"

Il rappresentante dei residenti che hanno firmato l’esposto "Se la situazione non cambia chiederemo i danni"

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di Mario Bovenzi

"Nulla è cambiato. Incontri, tante parole perché tutto resti come prima". Il professor Stefano Zambon, residente in via Camaleonte, non usa mezzi termini per descrivere la situazione di degrado secondo lui sfuggita di mano in piazza Verdi, Carlo Mayr e nelle strade che si intersecano in quella zona ormai fin troppo nota. Zambon, che fa fatto della sua crociata contro la movida una battaglia di civiltà, se la situazione non migliora è pronto a seguire l’esempio dei residenti di Torino e Padova. "Aspettiamo un’altra settimana – dice –, poi l’esposto che abbiamo già presentato, documento che ha superato le 70 firme, finirà in Procura. Come in quelle due città chiederemo un risarcimento per i disagi e il danno d’immagine e materiale che questi gravi comportamenti stanno causando da tempo". A Torino San Salvario il Comune è stato condannato a pagare un milione. "C’erano una cinquantina di giovani – racconta nella sua cronaca di una notte, l’ennesima, da dimenticare – che intorno alle 11 hanno dato libero sfogo alla loro inciviltà. Sono uscito in strada con alcuni residenti e sono stato pesantemente minacciato. ’Ti spacco la faccia se mi tocchi’, mi ha detto uno di quei ragazzi. Anche i carabinieri mi hanno invitato a presentare denuncia". Alta tensione con l’intervento sia della polizia che dei carabinieri. Due ragazzi sono stati identificati dalle forze dell’ordine. "Abbiamo presentato il nostro esposto il 13 marzo – riprende Zambon –. Ci sono stati incontri, confronti. Ma a quasi due mesi dalla nostra denuncia siamo al punto di partenza, anzi la situazione sembra essere pure peggiorata. L’altra notte sembrava di avere le finestre affacciate sul Far West. Abbiamo la sensazione di essere stati abbandonati. Ripeto, aspettiamo una settimana poi saremo costretti a muoverci anche per tutelarci e tutelare questa zona di pregio della città. Porteremo le carte in Procura".