"Pannelli solari, risparmio d’acqua" Costa caro il petrolchimico green

Schiavina (ad Ifm): "Obiettivo, ridurre il prelievo dal Po del 40%. Ma servono soldi, un’impresa trovarli"

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di Mario Bovenzi

"La Montedison si estende su una superficie di 250 ettari, è grande come il centro di Ferrara. Quanta energia ricavo se ricopro gli impianti di pannelli solari? Tanta, veramente tanta", non è fantascienza l’idea che da tempo coltiva Paolo Schiavina, amministratore delegato Ifm Spca, quella di dare un’impronta green al petrolchimico. Una filosofia ecostostenibile che qualche passo ha già fatto, anche se tanti sono quelli ancora da fare. A cominciare dai finanziamenti. "Il problema sono i soldi, non c’è nel Pnrr un capitolo dedicato alla chimica. Ci sono i fondi europei, poi quelli regionali. Stiamo provando ad accedere a questi soldi, ma è un’impresa". Due sono i capisaldi di questa visione green. Il primo, tagliare il 40% il prelievo dal Po dell’acqua che serve al funzionamento del polo industriale. L’altro, scommettere sull’energia solare.

C’è la siccità, partiamo allora dall’acqua

"Abbiamo sottoscritto proprio alcuni giorni fa un accordo che coinvolge Comune, Provincia e Ifm in rappresentanza di tutte le società insediate nel Polo".

Vi serve molta acqua per il raffreddamento degli impianti?

"I prelievi dal fiume Po per uso industriale hanno una portata di 17 milioni di metri cubi all’anno. La nostra presa si trova lungo il grande fiume, a Pontelagoscuro, e pesca l’acqua ad una certa profondita, parliamo di 18 metri. Grazie ad un condotto arriva fino al polo dove viene distribuita. Dopo essere stata utilizzata viene buttata via nel sistema fognario"

Invece cosa volete fare?

"L’obiettivo è recuperare parte delle acque scaricate per reimmetterle nel circuito delle acque industriali del sito e ridurre così la quantità prelevata dal Po. Parliamo di una ’sforbiciata’ del prelievo da 17 a 10 milioni di metri cubi all’anno, una riduzione percentuale che oscilla sul 41%"

Quali sono i vantaggi?

"Per essere chiari, il primo è quello di risparmiare in manierea consistente sull’energia elettrica che viene usata per il funzionamento di una pompa che si trova a 18 metri di profondità. Non stiamo parlando di piccoli volumi, penso che questo sia chiaro... "

Poi c’è l’ambiente, tradotto la salvaguardia del Po

"Con la siccità in alcuni periodi la portata del fiume si era ridotta a 700 metri cubi al secondo. Noi ne preleviamo 2mila all’ora. Acqua che è la vita per gli impianti, senza si fermerebbero".

A che punto siete?

"Il progetto c’è già con lo studio di fattibilità, potrebbe essere messo in cantiere già nel 2023"

Ma...

"Ci vogliono tanti soldi, milioni. Questo il tasto dolente, stiamo cercando di fare squadra per trovarli. Non è facile"

I pannelli, qui qualcosa è stato fatto

"Li abbiamo messi già in una porzione del polo, sono anche una comodità per le auto che ci parcheggiano tranquillamente sotto e stanno pure all’ombra. Usare questi impianti consente un bel risparmio in termini d’energia. Provate ad immaginare a quanto ammonterebbe il risparmio se i pannelli venissero estesi su tutte le superfici che possono ospitarli. Io coprirei ogni area possibile. Un vantaggio economico certamente, ma anche un bell’aiuto all’ambiente che ci circonda".