Patto su lavoro, infrastrutture e clima: la Regione mette Ferrara nel ’Focus’

Bonaccini alla Consulta dell’Economia: "Ci sarà un’attenzione speciale, anche in termini di finanziamenti, per tutto il territorio"

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di Stefano Lolli

Entro il 2022, si completerà una ’sferzata’ di investimenti da circa 800 milioni di euro per il rilancio di Ferrara. Ma a settembre, ha annunciato il presidente della Regione Stefano Bonaccini nel corso dell’incontro in Castello con la Consulta dell’Economia, città e provincia potranno contare su un’arma in più: "Firmeremo un ’Patto per il lavoro e per il clima’ specifico per Ferrara – le parole di Bonaccini –, per testimoniare l’attenzione che questo territorio merita, e per valorizzare i settori strategici". Dal welfare alla sanità, dalla cultura al lavoro, ma anche e soprattutto le infrastrutture.

Un ’focus’, ricco di contenuti ma anche "quando avremo certezza dei fondi del Pnrr, di finanziamenti", sorride il sindaco Alan Fabbri. Entro fine mese, i tavoli di lavoro che vedono protagoniste le associazioni di cattegoria e i sindacati dovranno precisare il documento che a settembre sarà sottoscritto con la Regione. I macro obiettivi già individuati, ha detto il vicepresidente della Provincia Nicola Minarelli aprendo la riunione in Castello, sono "l’inversione del trend demografico. Giovani, Università, formazione e saperi devono essere al centro di politiche che incentivino l’insediamento di nuove famiglie e trattengano i giovani". Poi la ’transizione ecologica’ (nome modaiolo per dire ambiente), le connessioni infrastrutturali ma anche quelle ’immateriali’. E infine l’attrattività economica, con la creazione di nuovi posti di lavoro nell’agroalimentare, nell’agroindustria, nella chimica, la cultura, il turismo ’lento’ (ma anche quello più veloce).

Agli 800 milioni di euro che si stanno via via concretizzando nel triennio in corso – la voce più cospicua, pari a 600 milioni, riguarda la mobilità – altri dunque si aggiungeranno quando il nuovo ’Patto per il lavoro e per il clima’ sarà messo a punto. "Ma ci sono anche risorse importanti sul versante dei fondi europei – riprende Bonaccini –, e parliamo di oltre 3 miliardi di euro ai quali ci candidiamo con convinzione". E con l’intenzione di condividere idee e progetti con le categorie economiche e le parti sociali: "Fuori da ogni appartenenza politica – dice Bonaccini guardando il sindaco Fabbri seduto al suo fianco – e da ogni velleità di supremazia geografica". Concorda Minarelli: "Dobbiamo, e mi ci metto per primo, abbandonare le logiche del ’campanile’ e comprendere che se ci immaginiamo che i finanziamenti straordinari che stanno avanzando servano per fare un po’ d’asfalto o abbellire le nostre piazze, abbiamo sbagliato approccio".

Appuntamento dunque a settembre, per il Patto che in qualche modo richiama (ampliandoli) gli storici ’programmi speciali d’area’ con i quali dagli anni Novanta si è riqualificato il centro storico cittadino e vaste aree del territorio. Ma bisogna arrivare preparati: già la prossima settimana verrà inviata a tutta la Consulta una bozza di documento, una traccia in vista della riunione plenaria in programma il 21 luglio prossimo. Nell’incontro in Castello, vari interventi; dal vicepresidente di Unindustria Gian Luigi Zaina ("Ferrara non deve più essere l’ultima provincia della regione") al segretario della Cgil Cristiano Zagatti che ha interpretato il ruolo del ’pierino’. "Come si può pensare di sottoscrivere un patto – l’attacco rivolto al Comune – con amministratori che poi, su temi socialmente rilevanti, fanno di testa loro? E Ferrara Rinasce continuerà ad essere un contenitore a se stante, o entrerà coerentemente nella pianificazione?".