Processione per la pioggia a Ferrara, corteo sull’argine del canale

Il sacerdote di Pilastri apre le porte della chiesa ai fedeli per una messa: "Ecco le campagne devastate dalla mancanza d’acqua"

Alcuni momenti della processione di ieri sera a Pilastri (foto Businesspress)

Alcuni momenti della processione di ieri sera a Pilastri (foto Businesspress)

Ferrara, 22 luglio 2022 - Sono le 9,30 di sera e c’è appena un po’ più di fresco al termine di un giorno infuocato quando don Roberto Sibani, 66 anni, il sacerdote missionario, esce dal portone della sua chiesa a Pilastri (Bondeno) seguito da uno sciame di fedeli. Camminano lentamente, pregano.

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Laggiù c’è l’argine del canale Burana, è quello il punto più alto del paese. Da lì si vedono le case, le campagne bruciate dal sole nel silenzio della sera. Che sembra trattenere il respiro per sfuggire ai colpi dell’afa, alle vampate di calore che hanno trasformato filari in un angolo di deserto, accartocciato le foglie di mais. Si sono trovati i fedeli ai piedi dell’altare della chiesa di San Matteo a Pilastri per pregare, per cantare. Lungo le pareti alcune immagini di quello che ormai sta diventando un tesoro sempre più raro, l’acqua. L’oro blu che San Francesco chiamava sorella. "La quale è molto utile e umile, preziosa e pura". Così diceva il ‘Cantico delle creature’ del santo poverello.

Perché la processione?

"Perché la situazione è ormai al limite, al limite per tutto. Per la nostra gente, per gli agricoltori, per la natura. Abbiamo sofferto a lungo per i danni e le conseguenze dei terremoti; abbiamo sofferto negli interminabili giorni della pandemia che è ancora presente e non demorde. Abbiamo sofferto per l’inizio di un’assurda guerra, ben vicina, che ha scatenato un’incredibile serie di problematiche. E adesso soffriamo per la siccità che ci sta portando altri gravi, moltiplicati e pesanti rischi in molti aspetti della vita quotidiana. Non possiamo restare indifferenti a questa gravissima situazione"

Non ho un orto e nemmeno un campo ma tanta fiducia nel Signore. Così ha scritto nell’invito, la ‘Convocazione straordinaria’ per l’emergenza siccità alla popolazione di Pilastri e Burana . Lei ha a cuore le sorti della nostra campagna. L’irrigazione rappresenta un grande problema

"Il consorzio di bonifica si sta dando da fare, ma non è certo facile. Soprattutto se questa situazione non cambia, ormai sono mesi che la siccità non concede tregue. Anzi. La situazione sta peggiorando di giorno in giorno".

Le vostre preghiere, la processione. Un modo per far sentire la vostra vicinanza anche gli anziani, alle persone più fragili che vivono con maggior ansia questo scenario

"Il nostro creato, l’opera del Signore è bellissima. Noi chiediamo che faccia tornare l’acqua, che ci faccia ancora il dono della pioggia. Per dare sollievo a tutti, ad un’intera terra. Le nostre invocazioni al cielo perché ritorni la bellezza del creato"

Lei risiede a Pilastri, segue anche la chiesa di Burana. Ma afferma di avere 3 parrocchie. Perché?

"La terza parrocchia è Parauapebas. Nel 1995 sono andato in Brasile come missionario, nella baraccopoli di Parauapebas. Portiamo avanti tanti progetti per aiutare quel Paese dove ci sono grandi ricchezze ma anche grandi povertà. Stiamo continuando anche se con la pandemia non siamo potuti più partire. L’ultimo progetto per il quale mi sono speso tanto è quello di realizzare una cucina con un refettorio per ospitare persone che hanno problemi. La gente è solidale, ci aiuta. Stiamo cercando anche con i mercatini di raccogliere fondi".

Lei ricorda un po’ i preti di una volta

"Cosa vuol dire questa definizione? I sacerdoti servono il loro gregge. Sempre".

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