Rincari e guerra frenano le aziende

I dati della Camera di commercio: tra luglio e settembre 372 nuove attività ma crescono le chiusure

Guerra e caro energia frenano la vitalità del sistema produttivo ferrarese. La crescita delle chiusure d’impresa, anche se mitigata da un lieve aumento delle iscrizioni, ha comunque determinato, nel terzo trimestre dell’anno, un saldo di 65 unità in più rispetto alla fine di giugno (contro le 88 dello stesso periodo del 2021). Il dato, senza rappresentare un risultato da registrare tra i peggiori degli ultimi dieci anni, esprime un trend di rallentamento della vitalità del sistema imprenditoriale provinciale. Così l’Ufficio Studi della Camera di commercio sulla nati-mortalità delle imprese ferraresi nel terzo trimestre dell’anno. Il terzo trimestre del 2022 – fa sapere l’Osservatorio dell’economia dell’Ente di Largo Castello – contribuisce al saldo positivo della movimentazione annuale: con 372 iscrizioni di nuove attività (cresciute di 37 unità) e 307 cessazioni (60 in più al confronto con il terzo trimestre 2021), l’estate ha chiuso con +65 unità (1.331 aperture e 1.266 chiusure dall’inizio del 2022). Ciò ha consentito di registrare, come nel 2021, ancora un saldo positivo tra iscrizioni e cancellazioni, portando lo stock delle imprese ad un valore pari a 32.985 unità, consistenza che risente però delle cosiddette cancellazioni d’ufficio, cioè le verifiche d’ufficio portate avanti dal Registro delle imprese che hanno identificato più di 1.600 aziende non più operative. "Nonostante la crisi pandemica – ha sottolineato Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio - le nostre imprese hanno mostrato di essere sane e di sapere reagire, ma crisi energetica e inflazione rischiano di bloccare la ripresa. La sfida adesso è dotare il territorio di una strategia di riposizionamento capace di rimettere a sistema e valorizzare le forze della provincia, attraverso le quali compensare le debolezze e ritrovare lo slancio". Quasi i tre quarti del saldo trimestrale sono da attribuire alle imprese costituite in forma di società di capitali (+48 unità, corrispondenti ad un tasso di crescita nel periodo dello 0,68%, in lieve riduzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), mentre la restante parte è da attribuire sostanzialmente alle imprese individuali, aumentate di 23 unità (+0,12%). Unica forma giuridica che registra ancora un piccolo calo è quella delle società di persone (-8 unità). La crescita del trimestre - pur se più contenuta rispetto allo scorso anno – è ancora diffusa in molti comparti: il superbonus stimola la nascita di imprese edili (+23 tra luglio e settembre e una velocità relativa dello 0,50%). Il secondo miglior saldo è ottenuto dal settore primario agricoltura, silvicoltura pesca, (+21 unità, +0,29%), bene la logistica che segna un tasso di crescita sopra la soglia dell’1%, ma con solo 9 unità in più e le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. Calano i settori del commercio, istruzione, attività di servizi finanziari-assicurativi, alloggio-ristorazione.