Scuola, lavori in 13 plessi per ricavare aule

Definito il piano del Comune: "Problemi principali alla ‘Bonati’ e alla ‘Tasso’, in caso di necessità classi alla ‘De Pisis’ e alle ‘Poledrelli’".

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di Stefano Lolli

Lavori a tempo di record in 13 plessi scolastici, e una spesa di mezzo milione di euro (che forse non basteranno) per garantire a tutti gli studenti delle primarie le condizioni di sicurezza. Il Comune ha ormai varato il piano d’intervento, per consentire "a tutti gli studenti di tornare in aula il 14 settembre, senza essere costretti a soluzioni di fortuna". L’assessore alla Pubblica Istruzione Dorota Kusiak è nel pieno di sopralluoghi: "Ci sono fortunatamente poche situazioni critiche, e contiamo di risolverle a breve. Il problema principale riguarda la ‘Bonati’, dove mancano materialmente due aule: stiamo predisponendo una convenzione con la ‘De Pisis’, che ha invece tanti spazi liberi".

La regola base, al di là delle disposizioni ministeriali, è quella di garantire una distanza di un metro ‘da bocca a bocca’ (questa la definizione tecnica), e su questa il Comune, d’intesa con i dirigenti scolastici, ha predisposto anche un piano di lavori: riguarderanno come detto 13 edifici, "nei quali dovranno essere abbattuti muri e ridefiniti spazi di accesso", riprende la Kusiak. In molti casi l’adeguamento non sarà particolarmente complesso, in altri (come alla ‘Boiardo’, dove c’è un solo accesso per 500 studenti) bisognerà escogitare soluzioni più efficaci. "I tecnici dei Lavori pubblici stanno predisponendo i progetti – interviene l’assessore Andrea Maggi –, poi scatteranno gli affidamenti diretti dei cantieri, per accelerare al massimo la procedura". Come nel 2012, l’estate del terremoto, si prospettano dunque cinquanta giorni di attività frenetiche. Non mancano le incognite, come alla ‘Tasso’ dove le aule sono tante ma piccole: "Se non riusciremo a completare le opere per ingrandire gli spazi – riprende la Kusiak – la dirigente ha in animo di creare due classi in più e di trasferirle alle vicine ‘Poledrelli’".

E’ un puzzle di spazi, di numeri di alunni, e di banchi. Quelli doppi, caratteristici da sempre di molte scuole, verranno sostituiti: a questa spesa, però, dovrà provvedere il Ministero con fondi straordinari. E serviranno risorse supplementari, dice la Kusiak, per far fronte ad altre incombenze, non irrilevanti: si pensi ai trasporti e alle mense (con annesse esigenze di sanificazione). Al proposito, in varie scuole lo spazio destinato alla refezione verrà utilizzato per ricavare nuove aule: i bambini perciò dovranno mangiare sui propri banchi (e con pasti ‘monoporzione’), il che imporrà un surplus di lavoro anche per i bidelli, addetti all’igienizzazione delle aule. Da ultimo, ma non ancora definito in dettaglio, il quadro delle palestre: "Quelle utilizzate anche dalle associazioni sportive resteranno, al mattino, in uso alle scuole – sottolinea l’assessore –; alcune palestrine invece verranno adibite ad aule, ma parliamo fortunatamente di pochi casi". Si tratta ad esempio delle ‘Mosti’ di via Bologna e delle ‘Ciari’ di Cocomaro di Cona. Per quanto riguarda dunque le scuole primarie del Comune, non sembra essere necessario il ricorso a spazi esterni, come biblioteche, musei o cinema: "Sarebbe inaccettabile – conclude la Kusiak –, i ragazzi hanno bisogno di aule per studiare e socializzare nel modo opportuno, e noi faremo di tutto per garantire questo diritto essenziale". Sul fronte del personale, infine, le richieste di docenti e assistenti aggiuntivi spetteranno alle singole direzioni didattiche.