"Tramec, occasione d’oro E Tomassini è un amico"

Le prime parole in biancorosso di Guido Rosselli: "Mi piace come gioca Cento e sarà emozionante ritrovare la Effe dopo la promozione con loro nel 2019".

"Sono venuto a Cento perché ho voglia di vincere". Ha appena messo piede sul suolo centese Guido Rosselli (nella foto), ma ha già le idee molto chiare. Le prime parole in biancorosso del 39enne leader empolese sono ben precise: la sua fame di vincere è restata immutata nel tempo, cinque promozioni dalla A2 alla Serie A non lo hanno saziato, anzi, la ferita aperta della retrocessione con la maglia di Verona rappresenta un ulteriore stimolo per togliersi delle nuove soddisfazioni. "E’ stato un vero peccato, soprattutto per la società, per il presidente e per tutti i tifosi, e lo è ancora di più pensando alla fatica che abbiamo fatto l’anno scorso per salire – racconta Rosselli, che dopo 4 anni alla Scaligera volta pagina e abbraccia il mondo Tramec. E cercherà di farlo al massimo, fin da subito, nonostante l’ultima sua apparizione in campo sia datata 4 febbraio –. Ora sono carico per questa nuova avventura, mi resta solo da togliermi un po’ di ruggine visto che ultimamente non ho giocato tanto, ma non credo questo rappresenti un problema: l’importante è non strafare, ma fare cose semplici. Il mio obbiettivo deve essere quello di aiutare i compagni e inserirmi al meglio nel minor tempo possibile".

Parole da leader, di chi questa categoria la conosce davvero da una vita. Quando sul display del telefono è comparso il nome della Benedetto, non ha esitato un attimo a fare le valigie e ad accomodarsi all’ombra del Guercino. "Non ci ho nemmeno pensato a dire la verità, sono venuto di corsa: c’era questa possibilità e l’ho colta al volo. Ho voglia di giocare e di mettermi in gioco, e sono felice di farlo nuovamente con un amico come Giovanni Tomassini". Una trattativa-lampo nata e chiusa domenica sera post Cremona, per sopperire all’assenza di Toscano, fermato da un nuovo infortunio. "Mi dispiace tanto per Daniele: farsi male prima dei playoff, dopo aver lavorato tutto l’anno per giocarseli, è una sfortuna atroce".

Una scelta dettata anche dal valore del roster e delle ambizioni della società. "Mi è capitato di seguire spesso Cento quest’anno, specialmente nelle domeniche in cui non avevo partite in contemporanea. Mi piace il modo di giocare della squadra e la pallacanestro proposta da Mecacci, è una squadra che ha sempre dimostrato di potersela giocare sempre con tutti, anche le partite in cui le rotazioni erano ridotte, e questo ha influito nella mia decisione. Nelle poche ore che ho trascorso fin qui ho trovato un gruppo sano, a cui piace stare insieme e sacrificarsi l’uno per l’altro". Pochi allenamenti e subito un banco di prova importante, la Fortitudo, che ritroverà per la prima volta da "ex" dopo la promozione del 2019.

"Sarà emozionante, davvero. In questi anni sarei voluto tornare al Paladozza, ma pandemia e impegni me lo hanno impedito. A Bologna ho un sacco di amici e mi hanno già chiamato tutti: sarà bellissimo ritrovare la F. Ci aspetta una serie difficile, Banks è un colpo da 90. Dovremo incanalare le partite sul nostro ritmo e farli giocare il più male possibile".

Giovanni Poggi