CLAUDIO CASTAGNOLI
Cronaca

Trovato morto in casa dopo quattro giorni

Codigoro, il corpo è stato scoperto dalla proprietaria dell’appartamento

Malore in casa, trovato morto dopo quattro giorni: sul posto i carabinieri

Malore in casa, trovato morto dopo quattro giorni: sul posto i carabinieri

Codigoro (Ferrara), 11 aprile 2024 – È stato trovato morto, nell’appartamento dove era ospitato a Mezzogoro, dopo alcuni giorni dalla sua scomparsa l’ottantacinquenne originario del vicino Veneto. Alloggiato precedentemente in una casa famiglia gestita da una signora del luogo, proprio per la sua capacità di indipendenza e sapendo dell’appartamento vuoto aveva chiesto di poter alloggiare in quel locale.

Dopo chiamate, fatte per alcuni giorni senza avere risposte è stata la stessa proprietaria dell’appartamento con la copia delle chiavi ad entrare nel locale ed effettuare la triste scoperta. L’ottantacinquenne E. B. era riverso a terra, caduto molto probabilmente per un malore improvviso che l’ha fatto finire pesantemente sul pavimento producendogli anche delle ferite dalle quale era fuoriuscito del sangue. Sul posto sono giunte tre pattuglie dei Carabinieri ed anche l’ambulanza per tutte le procedure attività del caso, accertando come la padrona dell’appartamento era entrata tranquillamente con la copia della chiave e riscontrando che lo scomparso aveva ancora il telefono e il portafoglio.

In meno di sei mesi nella comunità codigorese sono state già cinque le persone sole trovate morte dopo alcuni giorni. L’assessore della giunta di Codigoro, Stefano Adami afferma "la solitudine è un grosso problema e non so se si tratti di brutte coincidenze ma penso sia un tema sul quale tutti assieme dovremmo fare delle riflessioni. In un periodo dove siamo tutti social - prosegue – spesso non ci curiamo di sentire come sta il nostro vicino di casa, non è un problema di facile soluzione e non credo nessuno abbia la bacchetta magica. Tuttavia penso, dopo un’attenta e aggiornata mappatura delle persone che vivono sole, se si riuscisse a creare una bella e proficua sinergia, fra le istituzioni, i servizi dell’Ausl, il meraviglioso mondo del volontariato e anche la stessa chiesa si potrebbe portare più attenzione a queste persone sole. Questo gli consentirebbe penso di vivere meglio la propria solitudine che forse proprio per questo – conclude Stefano Adami – li porta a spegnersi in un modo più triste e forse anche più veloce".