Ferrara, novanta euro per un aperitivo

La segnalazione di un gruppo di turisti: "Salasso per succo di frutta e patatine"

Foto archivio Studiosally

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Ferrara, 21 giugno 2018 - Il prezzo è da colazione da Tiffany. Il succo di frutta non aveva le bollicine del Moet e Chandone, ma per poche caraffe il conto che è arrivato ad un gruppo di turisti in visita in città la scorsa settimana, è stato da alta stagione in Costa Smeralda: 90 euro. Per ripararsi dal solleone che si abbatteva sulla città, la comitiva di visitatori bolognesi pensa bene di ristorarsi, prima della visita alla città, in un chiosco all’ombra del Castello. Sei caraffe di analcolico, un paio di ciotoline con le olive e qualche patatina. Un normalissimo aperitivo insomma.

«Nel complesso è stato una bella giornata – commenta uno dei malcapitati – ma non ci si aspettava di dover pagare 90 euro per del succo di frutta e qualche stuzzichino». Già, non ce lo si aspettava, anche perché «a pranzo, in un ristorante a pochi passi dalla cinta muraria, abbiamo speso poco più di 10 euro e, il pasto, è stato piuttosto abbondante».

Il figlio di uno delle vittime dello scontrino pompato, è tornato indietro e ha chiesto spiegazioni al titolare dell’attività: «Forse vi siete sbagliati con il conto» chiede. La risposta del titolare del chiosco è piccata: «No, anzi». Dunque: sei litri di succo e un paio di ciotole di stuzzichini, pagati quasi cento euro. «Tra l’altro – prosegue il figlio di uno dei malcapitati – il titolare ha spiegato di aver fatto anche uno sconto perché ha sostenuto di aver servito cocktail corredati da svariati antipasti». La chiosa del visitatore lascia l’amaro in bocca: «Ricorderemo per un pezzo la fregatura presa a Ferrara».

La precisazione dell'avvocato del bar Tiffany