"Unificazione? Ancora tanti ostacoli Ausl e Cona, no a logiche baronali"

Il segretario generale della Uil, Massimo Zanirato, dopo la nomina di Calamai come unica direttrice "Bene la centralizzazione, ma per la fusione serve una parificazione contrattuale e superare vincoli di legge"

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di Federico Di Bisceglie

"È giusto intraprendere la strada dell’unificazione delle due aziende sanitarie. Ma occorre essere coscienti che, attualmente, non ci sono le condizioni per farlo". L’esortazione arriva dal segretario generale della Uil di Ferrara, Massimo Zanirato. Le riflessioni del sindacalista fanno seguito all’intervista rilasciata dalla neo commissaria straordinaria dell’azienda ospedaliero-universitaria (già direttrice generale dell’Ausl), Monica Calamai, al nostro giornale.

Zanirato, che idea si è fatto della centralizzazione degli incarichi affidati a Calamai?

"Molto favorevolmente, specie perché si tratta di un preludio all’unificazione delle due aziende. Processo che, come sindacato, abbiamo sempre sostenuto con convinzione. Anche se, come detto in premessa, ci sono non pochi impedimenti ancora da dirimere".

A cosa si riferisce in particolare?

"Prima di tutto c’è uno scoglio di carattere giuridico. è infatti ancora in vigore una legge che prevede che l’azienda sanitaria sia indipendente da quella universitaria. Per cui, per superare questo vincolo, occorre che la Regione (che ha competenza sulla Sanità) si faccia carico di superare l’impasse. L’auspicio che esprimo, tuttavia, è che il tema dell’unificazione delle due aziende non diventi un tema da campagna elettorale".

L’unificazione delle aziende sanitarie, tuttavia, porterà senz’altro un risparmio.

"Sulla carta e negli intenti sì, poi bisognerà vedere se in effetti questo risparmio ci sarà oppure sarà un’operazione prettamente di facciata".

Che rischi intravede sotto questo punto di vista?

"Se, ad esempio, nella nuova azienda verranno raddoppiati i primariati per sottostare a vecchie logiche legate alla baronia universitaria, le spese non diminuiranno per nulla. Anzi. È troppo comodo pensare di risparmiare solo lo stipendio di un commissario. Senza contare che in tutta questa partita, esiste un problema concreto legato al trattamento salariale dei lavoratori".

Una disparità di trattamento economico?

"I lavoratori dell’azienda Usl hanno un trattamento contrattuale differente rispetto a quelli dell’azienda ospedaliera. In ottica di unificazione delle aziende, occorrerà parificare le condizioni economiche".

Se dovesse dare un suggerimento a Calamai, come destinerebbe le risorse che si andranno a risparmiare?

"Credo che la migliore ricetta sia quella di trattenere le risorse sul territorio. Abbiamo un grosso problema legato in particolare alla mobilità passiva, ossia a pazienti che, non trovando risposte qui, si rivolgono ad altri centri. In Regione e non. Dunque pianificare investimenti che vadano ad abbattere i tempi di attesa per le prestazioni e che siano indirizzati all’assunzione di nuovo personale. Anche per far fronte ai tanti problemi riscontrati nelle ultime settimane al pronto soccorso di Cona".

La Uil ha mandato ai comuni del territorio una bozza di ordine del giorno incentrato proprio sulla sanità. Ci sono stati riscontri?

"Per ora è stato approvato a Riva del Po e ad Argenta. Prossimamente sarà discusso all’Unione Valli e Delizie. Si tratta di un documento in cui, sostanzialmente, chiediamo alla politica di tornare a parlare di sanità, evitando voti di astensione in Conferenza socio-sanitaria".

Per la sanità, sono tanti i fondi Pnrr che arriveranno.

"Certo e ne siamo felici. L’unico timore è che, se non si faranno assunzioni, le strutture che verranno realizzate, saranno cattedrali nel deserto".