"Viking, il Comune sarà parte civile a processo"

Fissata per il 27 aprile l’udienza per 32 imputati. Il vicesindaco: "Una vicenda su cui vogliamo andare a fondo"

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Trentadue imputati accusati di fare parte degli Arobaga Vikings, clan nigeriano ritenuto dagli inquirenti di stampo mafioso. Dopo una lunga e complessa indagine, culminata con l’operazione Signal, approdano finalmente davanti al giudice i nigeriani accusati di aver fatto parte – con ruoli diversi dai capi ai semplici ‘soldati’ – della banda che per anni ha monopolizzato, anche con l’uso della violenza, il traffico di stupefacenti al quartiere Giardino. La data cerchiata sul calendario è quella del 27 aprile. L’udienza preliminare si terrà nell’aula bunker del carcere della Dozza di Bologna. E, in quell’occasione, l’amministrazione è intenzionata a essere ‘in prima fila’, entrando nel processo come persona offesa. "Il Comune ha tutto l’interesse a costituirsi parte civile – ha dichiarato il vicesindaco Nicola Lodi –. Stiamo parlando di una vicenda che andava avanti da anni e sulla quale i ferraresi vogliono la verità. Costituirsi per noi vuol dire continuare a battere sullo stesso argomento: non solo cioè continuare con il nostro impegno per debellare la criminalità in Gad, ma chiudere definitivamente il caso mafia nigeriana". Insomma, conclude Lodi, "continuiamo a tenere gli occhi bene aperti. Quello che sta succedendo oggi in Gad per noi è un miracolo".

L’udienza preliminare si terrà nell’aula bunker della Dozza, allestita per ospitare i maxi processi come ad esempio quello scaturito dall’inchiesta Aemila, sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in Emilia. E ora vedrà sfilare anche i protagonisti dell’operazione Signal, accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata allo spaccio e all’estorsione. Tra gli imputati, tutti nigeriani riconducibili al clan Arobaga Vikings, figurano molti nomi che, nel 2020 ma non solo, hanno riempito le pagine della cronaca locale dopo il blitz eseguito dalla polizia di Stato. Stiamo parlando di Emmanuel Okenwa, detto Boogye, il dj afro-beat ritenuto il numero tre nella catena gerarchica del clan. Un boss che da tempo faceva base a Ferrara e che, secondo le accuse, coordinava le attività della banda tra Emilia e Veneto. Insieme a lui ci sono anche altri Arobaga ‘ferraresi’, tra cui diversi membri della famigerata banda del machete. Un commando che, ormai quattro anni fa, tese un agguato in via Olimpia Morata a Stephen Oboh, capo della fazione rivale degli Eye. Un regolamento di conti già oggetto di un altro processo (giunto in Cassazione per due di loro, difesi dagli avvocati Giampaolo Remondi e Irene Costantino) e che per un soffio non è costato la vita al leader dell’altro clan, scampato per miracolo alla furia dei Vikings. È stato proprio il tentato omicidio di via Morata a sollevare il velo su quanto stava accadendo al Gad, indirizzando gli inquirenti verso la scoperta dei clan provenienti dal cuore dell’Africa.

f. m.