West Nile nelle zanzare ‘ferraresi’

Non solo Covid. L’estate 2022 fa rima anche con vaiolo delle scimmie e West Nile. Una novità e un ritorno al passato che, seppur con incidenza decisamente minore rispetto al Coronarivus, non sono da sottovalutare. Il primo pare non abbia ancora toccato il nostro territorio, anche se non è mancato qualche momento di apprensione: in particolare, giovedì sono arrivati a Cona due giovani con sintomi riconducibili a tale malattia (febbre alta, ghiandole ingrossate e lesioni varie). Immediatamente, questi soggetti – provenienti da una struttura di accoglienza – sono stati posti in isolamento e sottoposti ai controlli del caso: i campioni del loro sangue, delle loro urine e del tampone sono stati inviati ad un laboratorio specializzato di Cesena. Ieri mattina la buona notizia: entrambi sono risultati negativi al vaiolo delle scimmie. E se, come detto, almeno per questo tipo di virus il Ferrarese può tirare un sospiro di sollievo, lo stesso non si può dire per la West Nile. Vero e proprio incubo di alcuni estati fa, poi finito nel dimenticatoio per la prevalenza del Covid. Ma, attraverso il piano regionale arbovirosi, è già stato intercettato in diversi esemplari di zanzare presenti anche nella nostra provincia, con un anticipo di circa dieci giorni rispetto all’anno scorso. Il primo malato, in tal senso, è un cittadino modenese di 75 anni, ricoverato ora all’ospedale di Baggiovara. Va ricordato, però, che tale infezione non può essere trasmessa ad altre persone e, comunque, nella maggior parte dei casi decorre senza sintomi. In alcune circostanze, invece, nell’individuo punto dall’insetto può svilupparsi la cosiddetta West Nile Disease, che procura uno stato influenzale di qualche giorno, mentre nelle persone debilitate si può arrivare fino al ricovero in ospedale.

m. l.