
Il vice presidente della Camera di commercio Ferrara-Ravenna Paolo Govoni con il numero uno della Regione Michele de Pascale
"Dobbiamo metterci nelle condizioni di essere attrattivi". Sono parole che ‘pesano’, specie se dette dal vicepresidente di Confindustria Emilia Area Centro, Gian Luigi Zaina. Tuttavia, al di là del ribadire che "con Bologna e Modena stiamo lavorando bene", riferendosi all’operazione di fusione di Confindustria, glissa sulla sostanza di come effettivamente questa sinergia abbia portato benefici o nuovi stabilimenti produttivi in città. Anzi, durante il convegno di ieri in Camera di Commercio, è il sindaco Fabbri a dare la notizia di "qualche abboccamento con potenziali investitori interessati a insediarsi nell’area di Ferrara Nord". Tornando all’attrattività del territorio, più che da rappresentante di un’associazione datoriale Zaina porta la sua personale esperienza di capitano d’impresa con "duecento dipendenti". "Ci sono due fronti sui quali occorre intervenire con urgenza per favorire reali condizioni di competitività – scandisce –: il primo è legato alle infrastrutture che nel nostro territorio sono del tutto inadeguate a garantire veramente una capacità competitiva. E il secondo è legato alla burocrazia. O meglio, alla presenza di troppi interlocutori istituzionali sui territori: occorrerebbe, per snellire le pratiche, avere molti meno comuni nella nostra provincia".
Dal canto suo però, in ottica di sinergia con il ravennate, Zaina benedice la fusione delle due Camere di Commercio. "Con gli enti camerali accorpati – scandisce – abbiamo non solo alzato il livello della cooperazione tra i territori, ma abbiamo senz’altro migliorato il livello delle interlocuzioni. Le imprese sui due territori continuano a essere un presidio fondamentale e implementare il dialogo non può che favorire la competitività". Da ultimo, un accenno ai giovani. "Personalmente penso siano meglio di come possano apparire: vanno formati ed educati. E non vanno trattati come principini, devono sbagliare e lavorare". Ancorché "ben pagati" come replica al volo il segretario regionale della Uil Marcello Borghetti puntualizzando la necessità di garantire un lavoro di qualità. A dare il quadro macro-economico del contesto ferrarese, ipotizzando anche potenziali convergenze è il vicepresidente della Camera di Commercio Ferrara-Ravenna Paolo Govoni. "Il nostro ente – scandisce – annovera 87 mila imprese iscritte, contando un valore aggiunto pari a 22 miliardi di euro. Per cui, la nostra dimensione economica, è di altissimo profilo". A questo punto, però, è vitare "legarci sempre di più all’infrastruttura che ci ha permesso di poter accedere ai benefici previsti dalla Zls: il porto di Ravenna". L’obiettivo – che coinvolge i vari livelli istituzionali – deve essere quello di "costruire e lavorare per un’idea condivisa dello sviluppo".
Uno sviluppo per il quale la Camera di Commercio "senz’altro svolgerà il suo lavoro senza tirarsi indietro". Tutto passa anche da Piano Strategico da 25 milioni messo a punto proprio dall’ente camerale. "Abbiamo individuato – chiude – cinque priorità: una Pubblica amministrazione sempre più digitale, un ecosistema sostenibile, una spinta all’internazionalizzazione delle imprese e il rafforzamento infrastrutture".