Jazz club, si alza il sipario sui nuovi concerti

Presentata la seconda parte della stagione al Torrione. Si comincia sabato con l’Aaron Diehl trio

L’Aaron Diehl trio: la formazione del pianista statunitense si esibirà sabato alle 21,30

L’Aaron Diehl trio: la formazione del pianista statunitense si esibirà sabato alle 21,30

Ferrara, 16 gennaio 2019 - Dai colori cangianti della Grande mela, alle incursioni in territori come quelli sudamericani. La seconda parte della programmazione di ‘Ferrara in jazz’ ricalca la scia di un viaggio musicale. Un itinerario con lo sguardo rivolto ancora alle atmosfere newyorchesi, in un equilibrio fra tradizione e avanguardia, senza tuttavia sottrarre spazio ad altre influenze, come per esempio la world music. Un avvio di stagione, affidato all’eleganza dell’Aaron Diehl trio.

Il 19 gennaio alle 21.30, infatti, la formazione del pianista statunitense si esibirà sul palcoscenico del Torrione San Giovanni. Peraltro, l’associazione culturale Jazz club Ferrara, in attività dal 1977, il prossimo 28 febbraio compirà vent’anni di permanenza proprio al Torrione, «dove è cominciata questa avventura», come ha ricordato il presidente Andrea Firrincieli. «Un’operazione coraggiosa», definita così dal vicesindaco Massimo Maisto, che ha aggiunto che «non so se la Ferrara di oggi accetterebbe un Jazz club in un edificio monumentale», lasciando trasparire una velata polemica sulla questione dell’ampliamento di palazzo Diamanti.

Tornando al calendario della rassegna, trova posto anche un evento fuori porta, il 21 gennaio alle 21, con il quartetto di Fabrizio Bosso, in scena all’auditorium La Pandurera di Cento, in collaborazione con la Fondazione Teatro Borgatti. Tre mesi, dunque, densi di concerti, jam session, antiche e nuove collaborazioni, oltre a eventi collaterali, per una ventesima edizione, ampiamente raccontata nei suoi dettagli all’interno del sito internet www.jazzclubferrara.it.

«Negli ultimi trent’anni – ha continuato Alfonso Santimone, musicista e consigliere dell’associazione culturale – il jazz è diventato contenitore di tantissime influenze». E la nutrita programmazione, che si concluderà il 30 aprile, si è pertanto concentrata su contemporaneità e classici del Novecento, oltre alle sonorità di artisti come il chitarrista brasiliano Yamandu Costa, la cui esibizione è prevista sabato 23 marzo alle 21.30, oppure il trio del polistrumentista argentino Javier Girotto, che proporrà il proprio repertorio legato al tango, sabato 9 febbraio alle 21.30. Fra i nuovi sodalizi, l’Orchestra senza spine e Gli amici del jazz di Modena, fra le riconfermate collaborazioni Ferrara Musica, Crossroads, il Cinema Boldini, e il Conservatorio ‘Frescobaldi’ con alcuni studenti che apriranno le jam session dei lunedì a partire dal mese di marzo. Tre film a tema jazz saranno inoltre proiettati per esplorare il suggestivo rapporto fra musica e cinema. ‘Jazz, segni e libertà’, dal 19 gennaio al 9 marzo, è la mostra promossa dal disegnatore Andrea Bruno, che guiderà il lavoro di un gruppo di persone con problemi psichici. Dall’11 marzo al 30 aprile, invece, è in programma la mostra personale di Andrea Tarroni.