MARIO BOVENZI
Economia

Cacciatori di talenti della moda a Ferrara: nella scuola Vitali un futuro ‘taglia e cuci’

Nella scuola di moda Vitali le imprese di abbigliamento che cercano personale. Vengono consegnati i curriculum, l’80% trova un impiego in poco tempo

Tre allieve al termine della lezione sul futuro e a destra macchine per cucire e computer, un mestiere antico dal volto nuovo

Tre allieve al termine della lezione sul futuro e a destra macchine per cucire e computer, un mestiere antico dal volto nuovo

Ferrara, 9 maggio 2024 – Correvano gli anni Cinquanta. Nadia Vitali spiegava alle braccianti agricole dell’ente Delta Padano come rammendare il ’vestito buono’ dei mariti che la domenica lasciavano i campi per una messa. Silvia, la figlia – siamo nell’anno 2024 – parla alle allieve di fashion, design, alta moda, corsetti.

Allieve che un giorno – se lo augurano – creeranno modelli per il Gruppo Calzedonia (Intimissimi, Tezenis, Falconeri). Questa mattina nella scuola di moda Vitali – aperta nel 1957, una delle poche in Italia – sono arrivati i cacciatori di talenti, sarebbe meglio dire cacciatrici. Si chiamano Manuela Valbonesi, technical manager di corsetteria di Intimissimi di Bologna, e Marta Bertaso, risorse umane di Calzedonia (Verona).

Da dietro la cattedra – intorno macchine per cucire, manichini e una cinquantina di allieve rapite da un sogno a portata di mano –, hanno spiegato quali figure professionali servono alle aziende, quali competente sono richieste dal mercato. Ragazze e ragazzi – tra loro c’è Gabriele Tapsoba, 19 anni, arrivato dall’America su consiglio di un’amica della madre per andare a lezione da Silvia – che hanno le carte in regola.

Dice Manuela Valbonesi: "Chi esce da questa scuola trova in tempi molto brevi un lavoro nel mondo della moda. La richiesta di personale è superiore all’offerta". Tradotto, il mercato ha fame di sarti e stilisti, modellisti e fashion stylist. Nell’aula ad ascoltare quella lezione sul futuro c’è anche lei, Silvia Vitali, una vita da insegnante. Alle redini della scuola creata dalla madre, vetrine in via Belriguardo, dietro l’angolo scorre la vita della città in via Garibaldi. Così spiega quali prospettive si aprono per le sue allieve.

"Consegnano alle imprese che vengono a visitarci i loro dati, il curriculum. Poi aspettano di essere chiamate per un colloquio". Solo una speranza? Non proprio. Riprende: "Le più brave trovano lavoro in tempi brevi ma anche le altre hanno le porte aperte. Al termine del percorso formativo i migliori studenti hanno la possibilità di svolgere un tirocinio in prestigiose aziende di abbigliamento. Tutte trovano un lavoro". E’ un mondo – quello del tagli e cuci – dai grandi orizzonti. Oltre l’80% dei diplomati entro un anno ha già un impiego.

Ci crede Elena Minelli, 23 anni, in prima fila, capelli biondi, viso acqua e sapone. "Vorrei fare la modellista, lavorare per Intimissimi è come toccare il cielo con un dito", dice e arrossisce un po’. Ha 21 anni Noemi Rosa, che confessa. "Mi piace la corsetteria". Paola Rosati Modica, 22 anni, lo sguardo limpido, viene da Parma. "La creatività, realizzare cose nuove, questo il mio obiettivo", afferma. Il mondo della moda ha sempre affascinato Rossella Basile, 32 anni, che arriva dalla Calabria. "Ho studiato, avevo anche una mia attività – racconta –, ma ho sempre avuto una passione per il mondo fatto di ago e filo, le macchine per cucire mi attraggono". Sull’esempio della madre, l’emozione lungo le linee di un vestito magari da sposa. Correvano gli anni Cinquanta, le allieve di Nadia, quelle che ce la facevano, lasciavano la campagna per aprire un laboratorio. Alle ragazze di Silvia brillano gli occhi, un loro abito un giorno sotto le luci delle passerelle.