CRISTINA RUFINI
Economia

Imprese Ferrara, l’edilizia parla straniero. L’agricoltura resta italiana

Dai dati dell’Osservatorio della Camera di Commercio di Ferrara-Ravenna emerge che nel settore edile la prevalenza (32.7%) sono imprese non nazionali e che sono in crescita soprattutto nel medio ferrarese e nel capoluogo

Le costruzioni è quello dove insistono la maggior parte di imprese straniere

Le costruzioni è quello dove insistono la maggior parte di imprese straniere

Ferrara, 9 maggio 2024 – Quanto ‘parlano’ straniero le aziende ferraresi, in particolare quelle individuali? In alcuni settori sono la maggioranza ben radicata. E si tratta di settori importanti nel tessuto sociale di un territorio, come le costruzioni e il commercio. È quanto emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio della Camera di commercio di Ferrara-Ravenna, relativi al territorio estense e che si riferiscono all’ultimo trimestre del 2023, con una proiezione sul primo trimestre dell’anno in corso. Dando uno sguardo alla tabella che confronta i vari settori e che prende in esame la percentuale rispetto a ciascun totale, notiamo che nelle costruzioni, a dicembre scorso, il 32,7% era rappresentato da imprese straniere, rispetto al 12% di aziende nazionali. E anche nel commercio viene registrata la prevalenza esterofila, con il 24,7% di aziende a titolarità straniera e il 12,4 per cento nazionale. Così come nella ristorazione. Un settore che, inconfutabilmente, è a netta prevalenza dominato da aziende italiane, resta l’agricoltura, con un netto 24,6% rispetto all’1,3% della titolarità straniera. "Costruzioni e commercio – viene spiegato nel documento della Cciaa – sono i settori dove si concentrano gli imprenditori stranieri, con quote maggiori rispetto alle imprese locali. E, inoltre, le aziende straniere sono in crescita un po’ su tutto il territorio provinciale, ma in particolare nel medio ferrarese e nel capoluogo.

I numeri. Al 31 dicembre scorso, le imprese estere registrate complessivamente erano 3.532 e la forma giuridica prevalente è l’impresa individuale, la cui incidenza percentuale è di gran lunga superiore rispetto a quelle non estere. Altra particolarità che emerge dai dati dell’Osservatorio è che anche il tasso di imprenditorialità femminile è a favore delle imprese straniere, con il 25,1% rispetto al 23.3% delle nazionali, con un trend in crescita più stabile. La percentuale più alta (13,8%) in provincia di imprese straniere è nel medio ferrarese: a Portomaggiore ogni 100 imprese 16 sono estere, cui fa da contraltare Goro dove ogni cento imprese se ne conta una. Incidenza superiore alla media provinciale (10.3%) è registrata anche ad Argenta, Bondeno, Cento e Poggio Renatico. Le più basse in provincia, invece, a Goro (1,4%), Codigoro (4,6%) e Mesola (4,9%).

La ‘sopravvivenza’. Sempre dall’analisi della Camera di commercio emerge che nei primi sette anni di vita, le imprese straniere nate nel 2013 registrano perdite annuali più elevate rispetto alla totalità delle imprese ferraresi, fino a registrare una perdita del 16% l’anno successivo all’iscrizione. Dall’ottavo anno in poi, invece, la sopravvivenza migliora e l’incidenza delle chiusure diminuisce.