Ferrara, 31 agosto 2023 – Molte nubi, qualche schiarita. E’ la storia, che si ripete, tra chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi crede invece che il calice sia più che altro vuoto. Opposte valutazioni. Un po’ come il pollo di Trilussa, qualcuno ne mangia uno e qualcun altro no. In media ne hanno mangiato mezzo ciascuno. E’ la statistica, la realtà è ben diversa. Ci si sbatte contro. Qui non si parla di polli ma di abiti e scarpe, borse e cappelli, camicie colorate e soprabiti che qualcuno cerca per sembrare magari più di classe. Così se da una parte alcuni titolari di attività storiche del centro affermano con la certezza dell’esperienza che gli affari non vanno proprio molto bene, c’è chi invece al bancone sorride.
E’ l’orizzonte del commercio della nostra città. Nemmeno la stagione degli sconti – in alcuni casi anche con punte del 70% – ha contribuito a far risalire la china al fatturato delle attività economiche che con le loro vetrine danno luce al centro storico. Molti negozianti tratteggiano un’estate con il segno meno. "Trend negativo, l’economia langue", dicono Eleonora Taddia e Beatrice Cobianchi, dal bancone di ’Mood’ in via Cairoli, anni d’esperienza alle spalle nel settore del commercio. La speranza è affidata ai supersconti, anche se è una speranza un po’ flebile.
"La gente spende soldi per viaggiare, per andare al ristorante. Sull’abbigliamento risparmiano", la loro analisi che trova molte conferme tra i colleghi. Tra caro-vita, soldi ’investiti’ nel miraggio di una vacanza in località nemmeno poi così lontane, le famiglie, i giovani si sono trovati le tasche vuote al ritorno a casa. E così, il capitolo dove si tira la cinghia, è quello dell’abbigliamento. C’è comunque qualche voce che esce dal coro. Dice Sabrina Beccati, anche lei dalle vetrine di un negozio d’abbigliamento maschile: "La città risponde, Ferrara è una bella piazza".
Opposte visioni e versioni, che fanno da sfondo al tentativo – questo sì uno sforzo comune – di far ingranare di nuovo la marcia alla crescita, schiacciata ancora una volta sotto bollette annunciate pesanti, roventi per i bilanci. Quelle del gas e della luce. Serve chiarezza.
Sconti che oscillano tra il 50 e il 60% da Mood. Di nuovo Eleonora Taddia e Beatrice Cobianchi. "I buskers? Hanno portato poco e niente. Speriamo comunque di riuscire a risalire la china". Loro ce la stanno mettendo tutta, in queste ore preparano la vetrina, mettono in luce i capi più belli, quelli di punta.
Pochi passi, via Bersaglieri del Po. Un’altra vetrina, un altro volto che fa parte della storia del nostro commercio. Si chiama Federica Bernagozzi, cognome che è diventato il marchio dell’attività. "Nel settore le cose non vanno bene – sottolinea –, prima l’ondata di freddo, poi troppo caldo. L’abbigliamento risente del clima, delle stagioni". Poi, con decisione, lancia una proposta, che suona più di una provocazione. "I saldi – scandisce – vanno aboliti. Tutti aumentano i prezzi e noi facciamo sconti su sconti, come è possibile?". Un paradosso è quello che denuncia. Poi traccia il quadro dei cambiamenti negli acquisti, nella spesa delle persone. "La gente ormai veste male – sottolinea –, preferiscono andare a pranzo fuori, fare l’aperitivo. Tanti pur di fare un viaggio hanno sottoscritto dei finanziamenti, hanno chiesto i soldi in banca".
Nuove tendenze e il commercio annaspa stretto nella morsa degli affitti alle stelle nei locali del centro, tra gli alti costi per i dipendenti. Un commesso, se in regola, costa ad un’azienda intorno ai 3mila euro. "Io qui fortunatamente riesco ad andare avanti da sola, anche per l’affitto la proprietà mi è venuta incontro. Ma senti dei prezzi che fanno impallidire, altissimi". E loro scontano, una pioggia di offerte negli ammiccanti cartelli.
Secondo Caterina Beccati, al lavoro nel negozio in via Bersaglieri del Po, "la città risponde, risponde bene". Volti sorridenti anche da John Ashfield, negozio storico in città che dopo essere stato per anni – 30 anni – in via Garibaldi si è trasferito in via Bersaglieri. Qui gli sconti arrivano a toccare anche punte tra il 70 e l’80%. Silvana Giammasi è una cliente fedele del marchio, ieri era la prima volta che varcava le vetrine del punto vendita in centro. "Capi d’abbigliamento di grande qualità, è una garanzia", afferma.
Non usa giri di parole Susanna Droghetti, che gestisce da dieci anni ’Elisa B.’ in corso Giovecca. "I saldi? Ormai ci sono tutto l’anno, ci sono sempre", afferma. Poi elenca: "Dallo Sbaracco ai supersconti, poi abbiamo le offerte, le superofferte. E via così. Ripeto, ci sono tutto l’anno e proprio per questo non servono più a nulla, sono inutili". Entra una cliente, è venuta a ritirare un capo d’abbigliamento. Magliette e pantaloni, sconti anche qui tra il 50 e il 70%. "Sbaracco, ultime settimane", si legge in un cartello, lo sfondo giallo che sembra luccicare. "La gente – la sua opinione – compra altro, usano i soldi per l’aperitivo". Sorride mentre mostra gonne e jeans, il sorriso di chi al suo lavoro ci crede, ogni giorno.
Come Simona Scarletti, la vetrina sempre in Corso Giovecca, a pochi metri. Pieno centro. "Proponiamo sconti anche del 50% – dice –, abbiamo la nostra clientela affezionata, già stiamo preparando le collezioni invernali. Ferrara è una città che risponde, la gente poi adesso è tornata dalle ferie, si vede molto più movimento rispetto al mese d’agosto. Le iniziative del Comune hanno portato un pochino di persone in più, un pochino. Speriamo adesso che l’economia riprenda a galoppare". Corso Giovecca si chiama il negozio, negli scaffali scarpe, borse e accessori. "Siamo qui da 20 anni ormai – conclude, gli occhi brillano d’orgoglio –, ma il negozio ha alle spalle una storia che va oltre i 30 anni".